martedì 30 novembre 1999

Scoprire di mia madre e di mia zia

Io e mia madreDopo l'ultima visita tre anni fa, ieri, con J, sono andato a trovare mia zia e suo marito. Ed ho scoperto tante cose, su di lei e su mia madre.

Ho scoperto che Franca (questo il suo nome) ha lavorato a certi livelli nell'IBM durante gli anni 70/80/90 ("Mi ricordo benissimo quando parlavamo di questo tale Bill Gates, di come in 6 mesi l'avremmo "fatto fuori", di quanto fosse solo un povero sfigatello senza futuro"); che grazie ad un'esperienza casuale con le schede perforate si è ritrovata a girare per l'Europa ad insegnare come utilizzarle e poi, subito dopo, ad insegnare come utilizzare le schede magnetiche; che riuscì a far rientrare nella cassa della compagnia miliardi di lire girando con una task force per recuperare i crediti ("E' da gennaio che lei non paga", "Eh, ma nessuno mi ha mai chiesto niente"). Mia zia ha palle.

Di mia madre, invece, mi ha raccontato che al colloquio con l'IBM si era presentata con una vestito viola ed una giacca gialla (la persona che l'aveva intervistata aveva poi chiamato mia zia dicendole che non era sicura di volerla prendere); che lavorava in direzione generale e che fu la prima persona a presentarsi in quel reparto con i jeans e che, quando ripresa per l'abbigliamento, rispose con un "mi vesto come mi pare" (ricordiamoci che erano gli anni 70 e che nelle compagnie come IBM erano tutti incravattati, anche le macchinette per i caffè); che diede le dimissioni dall'IBM (dare le dimissioni, allora, e in particolare da una compagnia come la Big Blue, non era cosa comune) perché si sarebbe trasferita in Giappone - senza conoscere il giapponese -, dove aveva conosciuto mio padre durante le vacanze - e dove vi rimase 5 anni, dandomi il tempo di nascere. Mia madre aveva palle. Diverse rispetto a quelle di mia zia. Ma ce le aveva.

Io ho conosciuto mia madre durante il periodo in cui stava con mio padre e l'ho sempre vista come un'appendice d'egli, un po' succube. Poi, quando lui ci ha "abbandonati" per qualcosa come 6/7 anni, quando avevo circa 14 anni, lei è diventata un'altra persona: ribelle, giovanile, diversa.
Per me, però, questo atteggiamento pareva forzato. Perché l'avevo sempre vista in veste di geisha. E mi dava fastidio. No, di più: lo odiavo, il suo nuovo essere.
E invece era lei: quella che avevo conosciuto attraverso gli anni della mia infanzia/primissima adolescenza era una versione sciaquata di quello che era in verità. Senza più il freno di mio padre (di cui, comunque, era davvero innamorata) la vera Laura si era affacciata di nuovo.

Mi dispiace non averlo saputo quando lei era ancora in vita: probabilmente l'avrei guardata con altri occhi. Forse non con quelli con cui me la immagino ora, che sono diversi rispetto a quelli del passato, ma comunque differenti da quelli con lui la vedevo allora.

Chissà quante cose non conosco di mia madre e della mia famiglia italiana e che non conoscerò mai.

2 commenti:

  1. È tutto molto toccante. Una parola di troppo sarebbe inutile.

    La vostra foto è comunque stupenda. :-)

    ps: ho ascoltato tutto il CD, e lo continuo ad ascoltare e riascoltare. Mi spiace che vi siate sciolti.

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  2. ogni tanto me le riascolto anch'io...

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