martedì 30 novembre 1999

Dove sono, ora?

Se mi cercate mi trovate su Facebook.

Non funzia!

Dato che Telecom Italia mi ha zappato lo spazio web, non ho più il mio vecchio template (ce l'avrò da qualche parte, boh).

Per ora ne metto uno di default di Splinder. Che poi tanto per quello che scrivo qua (praticamente niente)..

Seachange

Come direbbe qualcuno, "And now seachange!".. che in modo telegrammatico potrei riassumere nel seguente modo:

Avevo sonno. STOP.

Già, non c'è molto da dire. O meglio, in verità ci sarebbe tantissimo da dire, ma non credo sia né il tempo né il luogo adatto. Perlomeno non durante il progredire di questi eventi che non dico siano arrivati come un fulmine a ciel sereno, ma sono comunque sfociati alquanto repentinamente. Nonostante riaffiorassero ogni tot con sempre più insistenza, devo ammettere.

E meno male che non ho 16 anni, altrimenti sarebbero sfociati in brufoli.

"And now, seachange!"

Quando i giorni li decidono gli altri

E' il lavoro che decide quando io possa dedicarmi alla mia passione. Non lo decido più io. E il lavoro me lo permette solo al sabato ed alla domenica. Non al sabato ed al mercoledì. No, 48 ore una dietro l'altra.

La mia passione: scendere dalle montagne con la bicicletta, tentando di frenare il meno possibile. Tentando. Ma richiede tempo.. tempo e dedizione. E per mantenere certi ritmi, preparazione atletica.

Così oggi a casa: al suonare della sveglia, mi sono reso conto che non ci sarei riuscito. Perciò lavaggio bici e cambio ruota all'Ejector per rilassarmi oggi pomeriggio con J, pedalando con calma per la città.

E se invece potessi stare a casa due giorni a scelta? Così al sabato farei millemila discese ed alla domenica riposerei, senza dover stringere i denti ed andare in montagna lo stesso, con scarsi risultati. Oppure venerdì sera potrei andare a ballareberestordirmivomitare e sabato dormire, che tanto girerei domenica e mercoledì.

Già, ballareberestordirmivomitare.. che difficile anche fare ciò.. si va tutti al Magnolia? Va bene, ma tanto si balla 3 minuti e si passa tutto il tempo a chiacchierare. Niente di male, ma non è la mia idea di clubbing.

Ricordate ai tempi del Tunnel, quando c'era il Lust Minute che era davvero il Lust Minute, una volta al mese? Quando si arrivava lì, ci si cominciava ad avvicinare al palco piano piano, bevendo il primo di tanti cocktail, si guardavano i visuals, si ascoltava la musica crescere e poi, ad una certa ora, si cominciava a ballare per smettere solo alla chiusura del locale, agitando lumini colorati o tirando pallocini colorati in tutte le direzioni.

Non ci si riesce più. Perché la musica non c'è. Non c'è. E non intendo dire che la musica era meglio quando si stava peggio. No, quelle son cose da vecchi. Intendo dire che a Milano la maggior parte dei locali trasmette musica noiosa. L'ultima volta che ho sentito della buona roba? Al "concerto "dei 2 Many Djs.. non il loro set, no.. erano due tizi, uno coi capelli bianchi e l'altro giovane, che suonavano prima degli headliners. Bravi, bella selezione davvero.
E non ditemi "Vai ai Magazzini al mercoledì".. non posso più fare serate del genere.. ho delle responsabilità professionali a cui non posso mancare per una serata a caso. Fosse un evento, ci si potrebbe riflettere sopra, ma non per delle casualità danzarecce.

O qui si risetta tutta la società, tornando tutti a lavorare nei campi in un scenario post-nucleare con tanto di mutanti con pistole sparacozze laser, oppure.. oppure si risetta la società, tornando tutti a lavorare nei campi in un scenario post-nucleare con tanto di mutanti con pistole sparacozze laser.

Ah, con sorpresa ho visto un manifesto che mi informava che Michel Cleis che mette su musica al Traffic Torino.. chi non sapesse perché lo menziono, ormai mille anni fa avevamo registrato nel suo studio a Losanna un mio vecchio brano, Pareti, che potete sentire qua. Aveva anche aggiunto la parte ritmica ed avevamo un po' co-prodotto la canzone.

Tracking Tamaro 04.10.2009

5'06" variante senza pietraia.

Tracking

Ingresso in curva piatta, sterrato

SX: 30.31km/h (+2.8)
DX: 30.31km/h (+2.21)

Tracking

Velocità d'ingresso in curve piatte su sterrato, in pedalata.

Sinistra: 27.50km/h
Destra: 28.10km/h

La velocità d'uscita cala paurosamente (anche di 4km/h).

Istruzioni per spendere

Ecco le istruzioni per buttar fuori dalla finestra €500 senza troppa fatica:

1. soffri per tutto il periodo più caldo dell'Estate, non riuscendo a dormire la notte perché sudi e ti devi fare una doccia che ti rinfreschi
2. all'ultima settimana di agosto, usa €500 per comprare un condizionatore tipo Pinguino perché quelli fighi non puoi comprarli, dato che non hai pareti esterne sulle quali attaccare lo scarico d'aria calda
3. usa il condizionatore all'incirca 5 giorni (€100 al giorno più il consumo elettrico)
4. richiudi in scatola il condizionatore perché le temperature sono scese considerevolmente e non ne hai più bisogno

Et voilà.

Come nota divertente, ti ricordo che ora devi solo portare 30kg di roba già per le scale ripide di una cantina, poiché in quel buco che chiami casa non c'è altro posto dove metterlo.

Forse sarebbe il caso..

Forse sarebbe il caso di ricominciare a scrivere un po' su questo blog, dopo questo lungo, lunghissimo silenzio.
Non ora, ovviamente, perché sinceramente non ho cose interessanti da raccontare (c'è sempre Twitter per il pensierino del giorno), ma magari ricominciare a buttar giù sul cellulare quei brevi pensieri che mi passano per la testa, rielaborarli un pochino e poi metterli qua per iscritto, anziché spulciare il Corriere e dire "Ma da dove cazzo prendono 'sti dati?!?!?".
In fondo il quoting furioso è sintomo di mancanza di idee.. un po' come quando sei fuori a cena e si cominciano a raccontare barzellette perché non si sa più di cosa parlare. O perlomeno così dice la leggenda metropolitana. Mi è successo un paio di volte, in un qualche lontano passato.

Settimana scorsa ho voluto fare cose che non so fare (psicologicamente parlando) e mi sono infortunato ad una costola. Ciò mi ha costretto a prendere le distanze dalla dueruote per qualche tempo - si spera un paio di settimane. Così, questo fine settimana, approfittando del fatto che Ju non debba lavorare e che io non possa fare lo stupidino in bicicletta, faremo una breve trasferta a Venezia sabato, con stop over a Padova domenica, sulla via del ritorno.

Venezia.
Credo d'esserci stato millemilioni di anni fa, l'ultima volta.
Ricordo che, intorno ai 15 anni d'età, mi capitava ogni tanto di svegliarmi presto domenica mattina, incontrarmi con l'amichetto del cuore Daniddu ed il cuginetto Alex e montare sul treno delle 7.10 per recarci nella città lagunare.
Il panino al salame o al prosciutto cotto di plastica, sì, esatto, proprio quello sottovuoto, di una delizia deliziosa.. ecco, quello era il mio lauto pranzetto. E se il vendipanini tardava, la preoccupazione saliva e la saliva scendeva. Saliva scendeva saliva. Che cosa da geni.
Poi l'arrivo in quel di Venezia, dove.. beh, dove si camminava un po' di qua e un po' di là, senza meta. Senza senso, a dire il vero, ma era pur sempre una gita fuori porta che non finiva dal panettiere dietro casa.
Mi torna in mente anche la prima vera gita che avevo fatto con l'altro amico del cuore, Marco, quando avevo all'incirca 13/14 anni. Destinazione Cervia. Senza però dirlo ai propri genitori, che sennò non ci avrebbero lasciati andare.. no, dico, eravamo pur sempre due babbi di minchia piccolini che si volevano fare 4 ore di treno soli soletti per andare in una località marittima in bassa stagione. Senza motivo anche questo.
Ovvio, poi, che Mamma Uno avrebbe incontrato per strada Mamma Due e, chiacchierando, sarebbe saltato fuori qualcosa del tipo:
"BLABLA Masatomo è lì a casa vostra BLABLA"
"BLABLA ma come, Marco ha detto che veniva da voi BLABLA"
e che quindi la verità sarebbe venuta fuori.
Così, verso le 20, al ritorno, l'immancabile sfuriata, terminata però con una cosa come "E magari non dite ognuno la stessa cosa alla propria mamma quando è più che facile che le due mamme si incontrino, dato che sono amiche".

Comunque il primo vero viaggio solosoletto che si possa effettivamente definire tale lo feci solo intorno ai 16 anni. In Francia. A Frejus, per l'esattezza, con Jacopo.

Ma questa è un'altra storia, che racconterò un altra volta.

E quasi quasi riporto a capitoli il mio libro, che non vedrà mai la luce del sole.

Quelle tasse sui salari

Corriere della Sera.it
Un dipenden­te che percepisce lo sti­pendio italiano medio (26.200 euro lordi l’anno) sta un po’ meglio: la sua aliquota marginale è scesa di un punto e mezzo. Ma un dipendente il cui sala­rio è del 30% superiore a quello medio (quindi la gran parte dei lavoratori del Nord, dove i salari lor­di sono più alti) Leggi ancora...
Non mi è ancora chiaro da dove tirino fuori questi dati, quelli del Corriere.. è davvero di 26k lo stipendio MEDIO in tutta italia? E addirittura di circa 34k quello dei residenti al Nord? Perché se così fosse io abito al sud di Milano e, soprattutto, dopo circa 3 anni di lavoro serio in due posti diversi non sono ancora arrivato allo stipendio medio..

Oppure son 3 anni che sbaglio settore professionale..

Nuove regole in strada

Ma prima di aggiungere ulteriori nuove regole per la strada, non sarebbe il caso di insegnare quelle già presenti? Insegnare a far rispettare, intendo..

Twitter m'ha bloccato l'account e quando l'ho aperto c'era un messaggio tipo "Ah, 150 dollari blabla qua e là", sì, dai, quella roba di spam. Insomma, qualcuno è entrato nel mio account Twitter.

Sicurezza zero, direi..

Questioni di peso

Sto troppo indietro col peso, non ce n'è.. oggi me ne sono accorto ancora di più del solito.

DEVO
STARE
PIU'
AVANTI

Poi ovviamente quando sto avanti mi impunto.

Ma questo è un altro discorso.

Caldazza

Ma se fa caldo e si usano i condizionatori, che sputano fuori aria calda, non sarà mica un cane che si morde la coda?

Fixed gear o ruota fissa

Trovo il movimento fixed gear o ruota fissa o come lo si voglia chiamare pretenzioso. Non mi piace per nulla. Forse addirittura una spalmatina di odio fa ciao dalla finestra.

Mi sono pure tagliato i capelli in modo diverso dal solito. Molto diverso.

L'acqua cade..

E quando piove così tanto, Milano, la grande metropoli dell'Expo 2015, si blocca.
Terzo Mondo a dir poco..

Pezzeda mi spiazza

Pezzeda è da suicidio, per me.

La seggiovia superiore era chiusa, stamattina, così avevo solo due opzioni: la FR2 o la pietraia. Beh, ovviamente per scaldarmi - con Omar - ho fatto la pietraia. E' tanto dire che, se dicessimo "è lunga 100", potrei dire "ne ho fatti in sella 10". Anzi, è pure un'esagerazione. Non mi è sembrata difficile nel senso stretto della parola - prendetela con le pinze, questa affermazione, perché temo ancora di non capire bene cosa è difficile e cosa lo è meno - piuttosto mi è sembrato che per farla bisogna non avere paura di nulla. E con nulla intendo nemmeno di buttarsi senza paracadute dalla Torre Eiffel. Poi aggiungiamoci che ci ha piovuto sopra praticamente tutta la settimana e potete ben capire com'è. Insomma, io ogni tanto mi mettevo in sella, poi la bici mi sgusciava via, poi vedevo davanti a me una pietra dietro l'altra e se non c'era la pietra c'era la mega radice viscida, tutto contornato da ripidi ma ripidiripidi. Ogni 10 metri circa ridevo. Ridevo perché pensavo "Ma come caxxo si fa a scendere da qua?!?!?!?!??!"

Pietraia di Pezzeda = il percorso più difficile che abbia visto finora.

La FR2, invece, è stata fattibilissima, anzi, mi ricordava tanto il mio amato Canto. Peccato solo che a causa del terreno, anche lì la bici mi sgusciava via di qua e di là.

Nomino ufficialmente Pezzeda "Posto più difficile del mondo e dell'universo" e conto di tornarci di nuovo, quando ci sarà il sole e, soprattutto, quando la funivia nella parte superiore sarà aperta. Ma sopra ogni altra cosa, quando saprò andare meglio in bicicletta, in particolare quando avrò più confidenza in me e nel mio mezzo, perché in fondo in fondo per fare quella pietraia bisogna essere convinti di poterla fare. Ed io sapevo di non poterla fare.

Perciò, per ora, dico: "Ciao Pezzy, ci vediamo l'anno prossimo!".

Tamaro 27.06.2009

5'16", 1.70km, avg 19.3, max 34.2

Mooooolto migliorabile, soprattutto in curva, in partenza, nei ripidetti e nella pietraia. In pratica dappertutto.

2468.. un anno dopo

Ed un anno dopo eccoci qua a festeggiare il nostro matrimonio. Ieri, a dir la verità.

Ho cucinato, cucinato e cucinato. Abbiamo mangiato un primo, un secondo con contorno e pure un dolce, al posto del nostro solito piatto unico. Beh, l'occasione, ovviamente, ha richiesto un'elaborazione gastronomica più complessa del normale.

Tutto questo cibo è stato buttato giù con un vino chiamato Chateau Bellegrave, Cru Bourgeois, Gran Vin del 2000. A parte la data, credo che Chateau blabla sia il nome e tutto il resto.. qualcos'altro, non so. Un sapore strano, diverso, come di legno, ed un colore scurissimo. Beh, la differenza tra i vini normali e questi vini costosi esiste. Devo ancora capire se preferisco i primi o gli ultimi, ma tendo più per i primi. Da notare, però, che nonostante la mia ormai nota incapacità di smaltire l'alcol, oggi mi senta abbastanza tranquillo.

Dopo cena, in sella alla bici, siamo andati a farci un giro per Sesto, alla festa. Nota per me: devo tornarci per prendermi una frittella, se c'è.

Il dito migliora, sì, ma è ancora abbastanza dolorante, così come il palmo ed il ginocchio (le zone in cui ho preso le botte nella caduta di settimana scorsa). Al massimo sabato mi farò una discesa e poi a casa. Vedremo.

Domani sera all'Idroscalo per sentire Mars Volta, NIN e, soprattutto, Korn. Peccato solo che questi ultimi siamo di supporto ai NIN e che quindi il loro set sarà breve. Peccato inoltre che non possa bere nulla, onde evitare un altro sabato a casa.

Bloggare è impegnativo

Bloggare è impegnativo.

Ormai scrivo pochissimo e quasi sempre scrivo di bicicletta, perciò ho deciso di fare la transizione: da un blog completo passo a Twitter, così posso scrivere tutto in pochi caratteri, tanto son sempre pensieri spot. E sempre di bici. Inoltre lo scrivo in inglese.. per parlare di bici posso farlo in quella lingua.

Ovviamente quando sentirò l'esigenza di scrivere più di tot caratteri lo farò qua.

Fort William UCI Nissan WC DH

Juliana e la trombettaSveglia alle 7.30 di venerdì, con destinazione Fort William, in Scozia, per i mondiali di DH.
Il problema sono tutta la serie di trasferimenti necessari per giungere alla nostra tappa finale: da casa alla Stazione Centrale all'aeroporto all'altro aeroporto alla fermata del bus alla stazione del bus all'ultima stazione del bus.
Totale in viaggio: circa 12 ore. E meno male che la Scozia è qua in Europa. Fortunatamente il nord della Scozia è verde. Ovunque si guardi, c'è verde. Colline ricoperte di verde e laghi che le riflettono. Tutto stupendo e maestoso.
Venerdì sera riposiamo, anche perché Fort Williams è un paesino praticamente composto da un'unica strada principale costellata di negozi, metà dei quali chiusi. Tappa rapida al Tesco per comprare birra e cider, che consumiamo poi nel B&B.

Sabato ci svegliamo troppo presto - ho dimenticato di spostare l'ora - e facciamo colazione nel patio del nostro B&B: io provo la Scottish Breakfast (Ju quella English) e all'annusare l'haggis fritto, desisto dal consumarlo. Provo invece ad assaggiare un microgrammo di Black Pudding (fatto di sangue) e anche lì lascio stare: forse sperimentare questo tipo di cibo alle 8 di mattina non è proprio l'ideale. Pensandoci bene, comunque, non credo differisca molto dalla mortadella, che dubito contenga carne come la intendiamo normalmente. Ma l'odore di fegato dell'haggis mi ha lasciato perplesso, quindi ho desistito.

Greg MinaarSul bus di nuovo, questa volta per arrivare al World Cup Village, dove ancora c'è pochissima gente e dove gli atleti hanno già cominciato a provare la pista: si gira tra le tende dei team - mica è come negli altri sport, in cui gli atleti sono delle bestie rare che devono distare dal pubblico almeno 1km - e ci si può fermare a far due chiacchiere con i top DH del mondo. Noi non lo facciamo perché io non saprei cosa dire, ma vediamo Gee Atherton, Rennie, Hannah, Hill, alcune delle donne del DH internazionale e pure qualche atleta italiano, che però non conosco e quindi non riconosco se non perché sono sotto i tendoni (o furgone) dei team italiani.
Prendiamo la funivia ed arriviamo in cima: freddo e vento. E pure pioggerella, ogni tanto. Ci facciamo tutto il percorso in discesa, ci fermiamo ogni tanto a far foto e a vedere i riders che provano. Poi arrivano le qualifiche e le gare di 4X, con premiazione.
Nel frattempo la giornata è finita
Torniamo a Fort William per il Party in the Fort - dopo essere passati da McDonald's, più per sfizio che per altro - ma non è niente più che una festa di paese, quindi giriamo i tacchi e dal centro città ci dirigiamo verso il nostro B&B, il tutto in circa 5 minuti a piedi. Comodo è comodo.

Saltando s'imparaDomenica sveglia un po' più tranquilla e colazione pure, evitando la breakfast tradizionale e optando per del cibo più "normale". Puntatina da Tesco per munirci di panini ed acqua e poi via di nuovo verso il World Cup Village. Stavolta c'è già tanta gente: oggi è giorno di gara. Giriamo un po' per gli stand, raccogliamo adesivi, vediamo qualche altro rider e poi andiamo su a piedi, verso metà del percorso, dove c'è un bel ripidone da osservare.
Le donne cominciano la gara: scendono una alla volta, con 3 minuti di distacco tra di loro. Nell'arco della giornata la velocità di discesa aumenta sempre più: prima partono quelli piazzati peggio (si fa per dire, perché la peggiore delle donne scenderà al doppio di come scendo io), poi i migliori, di conseguenza, se i primi rallentavano in certi passaggi, gli ultimi ci volano semplicemente sopra, come se fosse una strada asfaltata.
La gara finisce e Minaar vince, con Hill secondo. Peat, invece, esce di pista davanti agli occhi di Ju, che immortala il momento nel video che infilo qua, alla fine del post - in attesa di montarne uno più completo.
Si torna in città per consumare fish & chips e poi subito in albergo: nonostante non abbiamo fatto discese, stare tutto il giorno in piedi salendo e scendendo per la montagna - e bevendo birra - è abbastanza faticoso. E poi l'indomani..

.. sveglia alle 6, per prendere il bus delle 7: pronti ad altre 12 ore di viaggio, però stavolta, dopo anni, volo senza bere un goccio di alcol. Non mangio niente, perché qualche ora prima, verso le 5 di mattina, ho vomitato metà del fish & chips della sera precedente. Il mio stomaco non deve aver retto a tutte quelle bevute.

Questo fine settimana, però, toccherà a me fare un po' di discesa.

Se vi interessa, ecco le foto dell'evento.

Scozia e sesto piano

Ho appreso che un mio ex collega venerdì scorso si è lanciato dal sesto piano di casa sua, andando incontro alla propria morte, voluta. Ero in rapporti professionali con egli, niente di più - c'era imbarazzo anche solo quando si stava 2 minuti insieme al di fuori dell'attività lavorativa -  ma la notizia mi ha congelato comunque il sangue nelle vene.

Volevo scrivere di Fort William, ma lo farò in un altro momento perché adesso mi sento strano. Magari domani, con anche qualche foto dell'evento.

4 giorni 4

Fare freeride per 4 giorni di fila è stato una meraviglia. E la cosa ancora più meravigliosa è che sono un po' indolenzito, ma non tanto quanto mi sarei aspettato.

Prossimo weekend: Fort Williams per i mondiali di DH, giusto per vedere la gente che scende a millemila chilometri all'ora.... è un weekend di bicicletta perso, è vero, ma è un weekend di moglie guadagnato, quindi le cose più che si compensano.

Andiamo a mangiare lo Haggis........

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COL CAZZO!

Dentifricio sociale

DentifricioStamane, dal dentista, c'era questo enorme cartellone con le istruzioni relative alla pulizia dei denti.

Tra le tante istruzioni, due mi hanno colpito: "importante usare lo spazzolino asciutto" e "al termine dello spazzolamento è possibile usare della pasta dentifricia".

Ho chiesto quindi al dentista "Uhm, spazzolino asciutto?" e la sua risposta è stata "Sì, in effetti il lavoro lo fanno le spazzole, non il dentifricio".

Il dentifricio, quindi, svolge semplicemente un'azione sociale più che di pulizia. Forse anche di protezione. Ma esso viene percepito come agente detergente, mentre in verità la vera importanza nell'igiene dentale risiede nelle setoline che fanno su e giù.

Un po' come quelle persone che si lavano accuratamente i denti al mattino ed in seguito fanno colazione.

E mi raccomando: massaggiate bene le gengive.

Hardtail is coming

Il telaio nuovo è arrivato, insieme alla forca (una Marzocchi Z1FR del 2005, messa benissimo, parrebbe). Il frontino, quindi, si avvicina, col montaggio molto probabile domani sera da Gianluca.

Nel frattempo ho cambiato la ruota anteriore della bici, ma devo dire che girare per la città col caschetto a conchiglia è davvero massacrante, non ho parole: fa un caldo che non si può raccontare.. a livelli di gocce quando lo tolgo dalla testa.

Vabbè.

Sabato mattina si gira a Caldirola, al pomeriggio si va al mare con Ju a Finale Ligure e ci si ferma lì per una grigliata con la combriccola FR. Domenica, poi, si gira sempre a Finale (direi che poi si ripeterà l'anno prossimo, non prima, visti i costi elevati), mentre Ju se ne andrà di nuovo al mare, e alla sera in un qualche ristorantino ligure a encher a cara (ma non troppo), come si dice dalle parti di Juliana. Ritorno a Milano lunedì.

Ed il prossimo weekend? Il programma è 4 giorni di FR di qua e di là. Poi si vedrà.

Città dolorosa

Andare in bici in città è più doloroso che in montagna.

Non parlo dell'inquinamento, della puzza, del traffico, del grigiore.

Oggi ho saltato un semaforo rosso e sono finito addosso alla vettura di una signora, che stava uscendo dal garage di casa. Il fatto che tra me e lei ci fosse un SUV lungo millemila metri parcheggiato ovviamente non ha aiutato.

Risultato?
Escoriazioni di qua e di là, botta al naso, al labbro e al dito indice - le mani si fanno sempre male, eh? - e ruota anteriore tutta storta.

Per fortuna oggi avevo deciso di andare piano (modalità risparmio energetico per domani) e, soprattutto, per fortuna ho un naso che ha evitato che prendessi la bella botta alla testa.

Da lunedì torna il casco. Oggi non mi avrebbe aiutato, certo, ma un'altra volta potrebbe aiutarmi. E soprattutto molta, molta, ma molta più attenzione in giro per la città.

Meglio lasciare lo sfogo alla montagna.

Non si cade sempre

Non si cade sempre, a volte si riesce anche a stare in piedi.

Questa è una parte della Cagnolera, percorso sul monte Maddalena a Brescia, fattomi scoprire da quel picio di Omar, detto Omarhao.

Salti, sponde, ripidini.. c'è di tutto ed in linea di massima lo ritengo, per ora, il mio posto preferito.





Cagnolera a Maddalena from Masatomo on Vimeo.

€300 di forcella

€300 di forcella.. già, perché se sbagli e la bici vola via, poi magari sbatte contro una pietra e si buca.





Qui l'errore è un impunto: in pratica c'è un forte dislivello e, arrivando dall'alto, bisogna portare il peso indietro e più il dislivello è forte e più bisogna andare veloci o stare indietro. Dato che io veloce non ci stavo andando e, come si vede dal video, stavo titubando parecchio - lo si capisce da come muovo il manubrio: di qua, di là, destra, sinistra - nel momento in cui mi sono trovato nel mezzo del dislivello devo aver sbagliato parecchio e così mi sono trovato in volo, trascinandomi dietro la bicicletta e facendola volare sopra di me. Per appoggiarsi violentemente ad una pietra - quella sulla quale si trova quando la riprendo in mano - col risultato che potete vedere nella foto seguente.

Buco sulla forca


Comunque sia, sempre meglio un buco nella forcella - e nel portafogli - che uno in braccio.

p.s. la caduta è avvenuta di faccia, perché mi si è rotta anche la visiera del casco.

Mayday09

Mayday09 qualcuno? Questo è il quarto appuntamento, nonostante l'anno passato sia stato una delusione, dal punto di vista musicale.

Comunque ci proviamo lo stesso, visto e considerato anche che il clubbing, ormai, è diventata cosa difficile e complicata.

C'è anche gente brutta

Bruttino forte..Io mi ritengo un ragazzo fisicamente piacevole, la cui piacevolezza è condivisibile o meno in quanto fattore completamente soggettivo. Ma non direi di sbordare nel lato brutto dell'estetica.

In verità, la maggior parte delle persone, a mio parere, può ritenersi piacevole.

Ci sono però persone che sono brutte. Oggettivamente brutte. E sto parlando solo del lato estetico della persona, non della "bellezza dentro" o cose del genere.

Non parlo delle persone normali, che magari non hanno un bel naso ma hanno degli occhi belli; che magari hanno le orecchie a sventola ma dei capelli stupendi; quelli che, insomma, tra una cosa e l'altra, nel complesso, sono piacevoli.

Parlo proprio di quelle persone che oggettivamente non hanno nulla di bello: occhi normali; taglio di capelli brutti; pancetta; gambe storte; faccia storta.. tutto brutto, insomma, che messe insieme danno come risultato una persona oggettivamente brutta.

Poi ci sarà qualcuno che conoscerà meglio queste persone e, col passare del tempo, riuscirà a vedere OLTRE questa bruttezza fisica, arrivando addirittura a dire "Quanto sei bello/a".

Comunque sia le persone brutte, credo, sono poche. Ma quando son brutte, son proprio brutte.

Evviva la città

A cosa serve una città?

Quando fa caldo, i palazzoni, la gente, il traffico, gli scarichi di aria condizionata rendono la città afosa e insopportabile. Ma quando tira vento, tutti questi palazzoni, anziché rendersi utili fermando il vento, lo lasciano passare senza porre resistenza: vai in giro con uno sforzo doppio, ma ti muovi alla metà della velocità.

Quando fa freddo, l'inquinamento si accumula, accumula e la pioggia non cade, perciò si accumula tutto ancora di più. E la Moratti si inventa il ticket per entrare in centro. Giusto per darti la multa il giorno del tuo matrimonio.

La città è ricca di servizi, ma col passare degli anni ciò di cui una persona davvero necessità diminuisce e la ricchezza di servizi diventa un surplus. Eppoi gli acquisti via internet aumentano. Vivere in una città o in un paese, quindi, non fa tutta quella differenza che poteva far prima. Aggiungiamoci che in città, come fuori dai grandi centri abitati, i negozi si accumulano all'interno di centri commerciali. E le pecore possono pascolare.

In città passeggi per strada, ma la gente mica la saluti. No. La ignori. Anzi, la mandi affanculo perché è d'intralcio. E in città i vigili rompono i coglioni a te, che fai un pezzo di marciapiede in bicicletta, ma non a quello col cellulare all'orecchio mentre guida l'auto inglobata da un'ammasso di ferraglia e puzza chiamato traffico.

Davvero, a cosa serve la città?

Ah, ecco, io ho una risposta: a tenere quei cittadini odiosi lontani dalle montagne.

Evviva la città.

Allargando gli orizzonti..

Maddalena a Brescia: check. Stupenda, davvero stupenda.
Caldirola: check. Veloce, divertente e a tratti impegnativa per me (per altri invece direi proprio di no).

Peccato solo che domenica mi sia ritrovato totalmente stordito e che quindi me ne sia rimasto in casa.

Totale uscite ad oggi: 16
Canto: 9
Erbusco: 4
Caldirola: 1
Finale Ligure: 1
Maddalena: 1

Resoconto danni ieri:
2 camere d'aria forate
1 pneumatico squarciato a causa dell'esplosione della seconda camera d'aria
1 micro-vescichetta piena di sangue sul medio destro
1 superbotta vicino alle parti sacre causata dalla sella

Il freeride è superlativo, ma a volte fa proprio male..

E via di filmati in slowmo

Dopo la GoPro Helmet Hero Wide, ecco la new entry per i filmati di freeride: la Casio EX FC100, una macchinetta digitale che registra video fino a 1000fps, ossia roba di questo genere



L'unico problema è che a 1000fps viene un video delle dimensioni di un francobollo, perciò l'unico settaggio decente a parità di slowmo/qualità è quello a 210fps, che comunque da' i suoi ottimi risultati, come quest'altro video.



Comunque sia, questo fine settimana vedrò di usarla un po' e vedere cosa riesco a tirarci fuori.

Figuriamoci

Figurati se non dovevo andare a sfregiarmi contro un guardrail, segnandomi ben bene la mano, nel tentativo di passare tra il guardrail stesso ed un palo in un passaggio ovviamente troppo stretto (considerato anche che stavo viaggiando con Filomena, la bicicletta di Ju, in quanto la mia è dal meccanico.

Se oltre alla pelle non c'è altro, sulla nocca, credo anche d'aver visto l'osso, ad essere sincero, prima che si ricoprisse tutto di sangue.

Coppe mondiali e calori invernali

Ho sempre desiderato andare in Scozia e finalmente riesco ad andarci con Ju, in occasione della tappa inglese dei Mondiali UCI MTB 2009 il 5/6 di giugno. Sessioni DH e 4X, ovviamente, perché l'XC sinceramente non mi interessa. Così potrò vedere coi miei occhi quei mostri che scendono giù come dei dannati, a velocità inimmaginabili, sopra pietre e radici, piegando a palla in curve che neanche a guardarle da lontano riuscirei a fare.

Sono curioso soprattutto di vedere Sam Hill, del quale ho visto dei video impressionanti, come questo della ormai famosissima discesa tutta italiana a Val di Sole: no, dico, 60km/h su terreni di questo tipo?!?!?!





Oltre a ciò, prenotato il viaggio per l'inverno brasiliano, stavolta prolungato (dal 17 dicembre all'8 gennaio). Con la speranza vana che, da qualche parto vicino, ci sia qualche discesina montanara.

Pensierino del giorno (e cose)

La conseguenza di un infortunio causato da una passione non è il dolore in sé: è il fatto di dover mettere la passione in pausa. Perciò don't try this at home, ladies and gentlemen.

Detto ciò, non mi mancava affatto venire in ufficio in metropolitana, ma causa movimento centrale della bici casa-lavoro, sono stato costretto a tornare a far parte della tristezza in movimento. E temo anche per qualche giorno settimana prossima. E vabbè.

Dicevo così, ora faccio cosà

Che sorridere.. il 18 dicembre dicevo così (notare che ancora facevo i grassetti).

"Mi sta intrinsecamente tornando the monkey per la bicicletta, però non più da ciucciamanubrio, come una volta, bensì da discesa. Non proprio a palla, per (ri)cominciare. Ciò comporterebbe un acquisto di un mezzo idoneo a tale attività, ossia una bella full i cui ammo scendano sotto il mio peso. E questo acquisto, comunque, creerebbe qualche problema:

1. in cantina ci sono già due bici e una terza non ci sta.
2. dovrei eliminare la mtb attuale, il che mi lascerebbe solo una full per fare commuting (casa-lavoro) e sinceramente mi sono reso conto che una biga si rovina più in città che in montagna e quindi no no grazie. Inoltre preferirei lasciare una full per la montagna e la front per la città (che poi non è nemmeno front, perché l'ammo non mi ammortizza).
3. se poi la comprassi, la utilizzerei abbastanza da giustificare la spesa? Anche perché comprare una full da discesa significa comprare anche protezioni e casco integrale.."


Adesso, a marzo, circa tre mesi dopo queste riflessioni, discendo e mi faccio male; faccio commuting con la ormai xc-divenuta-bici-da-città; e sì, la utilizzo abbastanza da giustificare la spesa.

Che belle cose, che succedono.

Primo video di freeride

Ed ecco il mio primo video, per festeggiare l'ottavogiornoversario, ossia l'ottavo giorno di freeride.

Duro come un tronco (eh, c'è ancora tanto da lavorare), scendo, ieri (sabato), per il primo pezzo della discesa del Monte Canto. "Primo pezzo" perché durante le riprese (fatte da Ju) mi sono gasato troppo, ho lasciato andare il mezzo troppo veloce, perdendone il controllo, e sono finito con la mano sinistra contro un albero. Si vede - anche se non molto bene - alla fine del video.

Risultato: una roba strana, con un nome strano, che praticamente dice che una scheggia di osso è finita sotto il tendine della prima falange e che quindi devo tenere fermo il dito medio per 15 giorni. E infatti oggi siamo tornati al Canto ed abbiamo fatto la carrabile. Più di così non posso fare, con un dito in meno.

Comunque era tutto prevedibile: la sveglia ha suonato alle 6.30 e noi ci siamo svegliati alle 6.45. Poi la ruota della bici di Ju era sgonfia e la mia pompa non funzionava bene, quindi abbiamo preso quella della Carnielli e l'abbiamo montata su. Poi abbiamo dimenticato la mia felpa in casa. Poi Ju è dovuta tornare a casa perché avevamo dimenticato il kit per riparare lo pneumatico. Poi ho sbagliato strada e quindi abbiamo pagato €1.40 x 2 volte al casello per riprendere la strada giusta. Poi c'era un traffico assurdo (al contrario del solito, a quell'ora). Poi al bar prendo un sacchetto per metter via un bombolone e per sbaglio ne prendo 4, che volano per terra; raccolto il mio, lo apro e mi si strappa tutto in mano.

Con questo infortunio ho appreso definitivamente che devo lasciare il tempo al tempo: è inutile che cerco di scendere a cannone quando non ne sono capace. Ci riuscirò, più avanti, ma per adesso meglio concentrarsi sulla tecnica. Soprattutto perché quando scendo sono rigido. Rigidissimo.

Buona visione. E mi raccomando: pigiate HD sul filmato per vederlo ad alta risoluzione.

p.s. che male al dito..




E Ju scende..

Ecco Ju che scende da dove noi si sale, sul Monte Canto.

La sua prima discesina, oh yeah! E le curve pare le prenda pure meglio di me.. mmmmm..




ZeroUno - Uomo Domestico

Quello col cappuccio sono io. Col vestito del mio matrimonio.

Qualche info prima di procedere alla visione:

Zerouno - "Uomo Domestico"

diretto da: Davide Cappelletti, Stefano Bontempi
direttore della fotografia: Claudio Cordoni

una produzione: MartinSoul Digital Film per Discipline

con la partecipazione di: Rosalba Calabrese, Masatomo Ueda, Andrea "Braccio" Ferrari, Alberto "Albo" Banfi, Ruggero "Juno" De Lazzari, Igor "Ptor" Stefanetto, Daniele "Mortal" Pozzati, Emanuele "Silent" Pozzati, Santo "Samba" Pansema, Lello "Geronimo" La Porta, Ivan "Attila" Gallanti

si ringrazia: Decima Cobra Softair Club, Angelo Patella, Aris Felice




Ho capito

A me non piace far parte di una "comunità". Per nulla.

Anche quando ho in comune con pochi qualcosa che non è comune a molti, non mi sento parte di una fratellanza o cose del genere.

Così, anche se mi piace il FR, mi sento una pecora in un gregge quando siamo un gruppone di persone; anche se mi piacciono (piacevano?) i videogiochi, mi sento un normale quando sto coi nerd e mi sento un nerd quando sto coi normali.

Non riesco ad identificarmi con un gruppo, nonostante ci siano degli elementi accomunanti.

Vado in bici ed è meno doloroso

GoPro Helmet Hero WideOggi ho riaperto la stagione "casa-lavoro in bici" 2009. E l'ho riaperta scoprendo che non si deve necessariamente andare a cannone, evitando anche di dovermi portare tutto il ricambio dietro (si sa, sudo). In fondo ci metto esattamente 6 minuti in più (26'33" di pedalata effettiva) rispetto allo stesso tragitto fatto con gocce di sudore che mi ricoprono totalmente.

Il punto principale è che negli ultimi tre anni era la mia unica fonte di attività fisica, quella del tragitto casa lavoro in bici, mentre ora è diventato semplice mezzo di trasporto. Grazie al FR, ovvio.

Sabato ho girato sul compressor a Canto ed ho fatto abbastanza cagare, mentre domenica con Ju, ci siamo fatti, sempre a Canto, la discesa quella da cui si risale. La differenza è che ho usato la GoPro Helmet Hero Wide (nella foto) per la prima volta. E devo dire che mi è stata utile per vedere un po' gli errori che ho fatto, anche se le vibrazioni su certi tratti sono un po' esagerate.

Come dicevo ieri a Ju, girando con Giagaz e Bone, due persone che scendono fluido e con quasi due anni di FR di esperienza in più, ho la tendenza a cercare di star loro dietro e ciò, non essendo abituato, mi porta a fare molti errori: in pratica scendo troppo veloce e, non avendo tecnica ed una mente non allenata a lavorare ed analizzare a queste velocità, ho difficoltà ad interpretare i percorsi. Dovrei in teoria fare un salto indietro, rallentare un po' i ritmi, in modo da capire cosa mi trovo davanti e decidere come affrontarlo nel migliore dei modi. Una volta imparato a decifrare tali informazioni, potrò occuparmi di aumentare la velocità di discesa. E non il contrario.

O semplicemente ho già raggiunto il mio limite, ma onestamente mi sembra troppo presto, soprattutto perché principalmente gli errori li faccio in curva e credo di sapere anche perché: arrivo sempre troppo veloce.

Sabato e domenica prossima, dato che Ju non lavora, ce ne andiamo a fare un giretto sui monti e sul lago: passeremo la mattinata dei due giorni sempre a Canto, però, mentre lei scenderà di là, io scenderò per il compressor con calma, capendo un po' cosa succede davanti ai miei occhi. Dopodiché un salto a Lecco, dove pernotteremo, ed il mattino dopo di nuovo su per il Canto. Speriamo solo che il tempo sia clemente con noi.

Megaju

Concerto dei Megadeth? Sì, mah, boh.. piuttosto riprendo Ju..

p.s.si sente solo un po' di Symphony of Destruction..




Tornato l'orologio

Incredibile. Incredibile soprattutto perché non è la prima volta che mi succede.

L'orologio che ho perso? Me l'hanno ritrovato al bikepark.

Proprio come anni fa, quando avevo perso il telefonino ed i gestori del barettino alle Betulle me l'avevano trovato.

Incredibile.

Essere la media

La sensazione che si prova camminando contromano tra una massa di cerebrolesi rinchiusi nella propria pellicola sottovuoto è piacevole. Eppoi pensavo: l'uomo medio pensa d'essere superiore alla media? Allora io sono medio e gli altri sono menochemedio, così abbiamo risolto.

Megadeth

.. e accompagnamo Ju a vedere i Megadeth al Palasharp, stasera, va..

Vuoi vedere?

Ma vuoi vedere che ho perso quella cagata di Forerunner 405? Oltre a darmi valori fuori dal mondo; a metterci tre ore a prendere il segnale; adesso mi si perde pure, dopo nemmeno un paio di mesi di possesso?

Mi girano un po' le palle..

E in finale..

Finale Ligure è emozione pura, non ce n'è.

Erbusco si prende un 10 perché è stato l'inizio; Canto pure perché è stato il primo freeride; Finale perché è composto da una ventina di percorsi assolutamente meravigliosi.

Ancora il DH è fuori dalla mia portata, ovviamente, ma il 3 ed il 4 sono stati una cosa fuori dal mondo.

E Ju scende..

Ecco Ju che scende da dove noi si sale, sul Monte Canto.

La sua prima discesina, oh yeah! E le curve pare le prenda pure meglio di me.. mmmmm..




ZeroUno - Uomo Domestico

Quello col cappuccio sono io. Col vestito del mio matrimonio.

Qualche info prima di procedere alla visione:

Zerouno - "Uomo Domestico"

diretto da: Davide Cappelletti, Stefano Bontempi
direttore della fotografia: Claudio Cordoni

una produzione: MartinSoul Digital Film per Discipline

con la partecipazione di: Rosalba Calabrese, Masatomo Ueda, Andrea "Braccio" Ferrari, Alberto "Albo" Banfi, Ruggero "Juno" De Lazzari, Igor "Ptor" Stefanetto, Daniele "Mortal" Pozzati, Emanuele "Silent" Pozzati, Santo "Samba" Pansema, Lello "Geronimo" La Porta, Ivan "Attila" Gallanti

si ringrazia: Decima Cobra Softair Club, Angelo Patella, Aris Felice




Ho capito

A me non piace far parte di una "comunità". Per nulla.

Anche quando ho in comune con pochi qualcosa che non è comune a molti, non mi sento parte di una fratellanza o cose del genere.

Così, anche se mi piace il FR, mi sento una pecora in un gregge quando siamo un gruppone di persone; anche se mi piacciono (piacevano?) i videogiochi, mi sento un normale quando sto coi nerd e mi sento un nerd quando sto coi normali.

Non riesco ad identificarmi con un gruppo, nonostante ci siano degli elementi accomunanti.

Vado in bici ed è meno doloroso

GoPro Helmet Hero WideOggi ho riaperto la stagione "casa-lavoro in bici" 2009. E l'ho riaperta scoprendo che non si deve necessariamente andare a cannone, evitando anche di dovermi portare tutto il ricambio dietro (si sa, sudo). In fondo ci metto esattamente 6 minuti in più (26'33" di pedalata effettiva) rispetto allo stesso tragitto fatto con gocce di sudore che mi ricoprono totalmente.

Il punto principale è che negli ultimi tre anni era la mia unica fonte di attività fisica, quella del tragitto casa lavoro in bici, mentre ora è diventato semplice mezzo di trasporto. Grazie al FR, ovvio.

Sabato ho girato sul compressor a Canto ed ho fatto abbastanza cagare, mentre domenica con Ju, ci siamo fatti, sempre a Canto, la discesa quella da cui si risale. La differenza è che ho usato la GoPro Helmet Hero Wide (nella foto) per la prima volta. E devo dire che mi è stata utile per vedere un po' gli errori che ho fatto, anche se le vibrazioni su certi tratti sono un po' esagerate.

Come dicevo ieri a Ju, girando con Giagaz e Bone, due persone che scendono fluido e con quasi due anni di FR di esperienza in più, ho la tendenza a cercare di star loro dietro e ciò, non essendo abituato, mi porta a fare molti errori: in pratica scendo troppo veloce e, non avendo tecnica ed una mente non allenata a lavorare ed analizzare a queste velocità, ho difficoltà ad interpretare i percorsi. Dovrei in teoria fare un salto indietro, rallentare un po' i ritmi, in modo da capire cosa mi trovo davanti e decidere come affrontarlo nel migliore dei modi. Una volta imparato a decifrare tali informazioni, potrò occuparmi di aumentare la velocità di discesa. E non il contrario.

O semplicemente ho già raggiunto il mio limite, ma onestamente mi sembra troppo presto, soprattutto perché principalmente gli errori li faccio in curva e credo di sapere anche perché: arrivo sempre troppo veloce.

Sabato e domenica prossima, dato che Ju non lavora, ce ne andiamo a fare un giretto sui monti e sul lago: passeremo la mattinata dei due giorni sempre a Canto, però, mentre lei scenderà di là, io scenderò per il compressor con calma, capendo un po' cosa succede davanti ai miei occhi. Dopodiché un salto a Lecco, dove pernotteremo, ed il mattino dopo di nuovo su per il Canto. Speriamo solo che il tempo sia clemente con noi.

Megaju

Concerto dei Megadeth? Sì, mah, boh.. piuttosto riprendo Ju..

p.s.si sente solo un po' di Symphony of Destruction..




Tornato l'orologio

Incredibile. Incredibile soprattutto perché non è la prima volta che mi succede.

L'orologio che ho perso? Me l'hanno ritrovato al bikepark.

Proprio come anni fa, quando avevo perso il telefonino ed i gestori del barettino alle Betulle me l'avevano trovato.

Incredibile.

Essere la media

La sensazione che si prova camminando contromano tra una massa di cerebrolesi rinchiusi nella propria pellicola sottovuoto è piacevole. Eppoi pensavo: l'uomo medio pensa d'essere superiore alla media? Allora io sono medio e gli altri sono menochemedio, così abbiamo risolto.

Megadeth

.. e accompagnamo Ju a vedere i Megadeth al Palasharp, stasera, va..

Vuoi vedere?

Ma vuoi vedere che ho perso quella cagata di Forerunner 405? Oltre a darmi valori fuori dal mondo; a metterci tre ore a prendere il segnale; adesso mi si perde pure, dopo nemmeno un paio di mesi di possesso?

Mi girano un po' le palle..

E in finale..

Finale Ligure è emozione pura, non ce n'è.

Erbusco si prende un 10 perché è stato l'inizio; Canto pure perché è stato il primo freeride; Finale perché è composto da una ventina di percorsi assolutamente meravigliosi.

Ancora il DH è fuori dalla mia portata, ovviamente, ma il 3 ed il 4 sono stati una cosa fuori dal mondo.

Megaju

Concerto dei Megadeth? Sì, mah, boh.. piuttosto riprendo Ju..

p.s.si sente solo un po' di Symphony of Destruction..




Tornato l'orologio

Incredibile. Incredibile soprattutto perché non è la prima volta che mi succede.

L'orologio che ho perso? Me l'hanno ritrovato al bikepark.

Proprio come anni fa, quando avevo perso il telefonino ed i gestori del barettino alle Betulle me l'avevano trovato.

Incredibile.

Essere la media

La sensazione che si prova camminando contromano tra una massa di cerebrolesi rinchiusi nella propria pellicola sottovuoto è piacevole. Eppoi pensavo: l'uomo medio pensa d'essere superiore alla media? Allora io sono medio e gli altri sono menochemedio, così abbiamo risolto.

Megadeth

.. e accompagnamo Ju a vedere i Megadeth al Palasharp, stasera, va..

Vuoi vedere?

Ma vuoi vedere che ho perso quella cagata di Forerunner 405? Oltre a darmi valori fuori dal mondo; a metterci tre ore a prendere il segnale; adesso mi si perde pure, dopo nemmeno un paio di mesi di possesso?

Mi girano un po' le palle..

E in finale..

Finale Ligure è emozione pura, non ce n'è.

Erbusco si prende un 10 perché è stato l'inizio; Canto pure perché è stato il primo freeride; Finale perché è composto da una ventina di percorsi assolutamente meravigliosi.

Ancora il DH è fuori dalla mia portata, ovviamente, ma il 3 ed il 4 sono stati una cosa fuori dal mondo.

Essere la media

La sensazione che si prova camminando contromano tra una massa di cerebrolesi rinchiusi nella propria pellicola sottovuoto è piacevole. Eppoi pensavo: l'uomo medio pensa d'essere superiore alla media? Allora io sono medio e gli altri sono menochemedio, così abbiamo risolto.

Megadeth

.. e accompagnamo Ju a vedere i Megadeth al Palasharp, stasera, va..

Vuoi vedere?

Ma vuoi vedere che ho perso quella cagata di Forerunner 405? Oltre a darmi valori fuori dal mondo; a metterci tre ore a prendere il segnale; adesso mi si perde pure, dopo nemmeno un paio di mesi di possesso?

Mi girano un po' le palle..

E in finale..

Finale Ligure è emozione pura, non ce n'è.

Erbusco si prende un 10 perché è stato l'inizio; Canto pure perché è stato il primo freeride; Finale perché è composto da una ventina di percorsi assolutamente meravigliosi.

Ancora il DH è fuori dalla mia portata, ovviamente, ma il 3 ed il 4 sono stati una cosa fuori dal mondo.

Mattino vita, pomeriggio tristezza

Freeride al mattino, tra i profumi ed i colori della montagna; tra i suoni di uccelli strani che fanno suoni strani; tra il tuo sudore e la fatica della risalita; tra le curve prese malissimo e quelle invece che ti fanno dire "wow!".

In ufficio a lavorare al pomeriggio, tra la puzza di smog; tra gli odori di sudore di altri; tra i clacson milanesi; a lavorare.

Credo sia una delle cose più brutte e tristi esistenti al mondo. Di una tristezza immensa.

Comunque oggi ho scoperto una cosa: ho problemi in generale - tra cui il famoso problema in curva - perché guardo troppo vicino a me.. se guardassi più avanti, riuscirei a sapere a cosa sto andando incontro, mentre fissando lo sguardo a non oltre il metro da me, esco dall'attuale ostacolo per poi trovarmi di botto con quello successivo davanti, prendendolo male. No, non sto filosofizzando, sto parlando di freeride. L'ho scoperto oggi perché, nonostante fosse la terza volta a Canto, mi sono reso conto che la mia prima discesa è sempre terrificante, mentre la seconda - ossia dopo aver "memorizzato" il percorso - va meglio.

Inoltre sono giunto alla conclusione che non sono né un cosiddetto fast learner né uno slow learner (per chi non capisse: "uno che impara veloce" o "uno che ci mette millenni ad imparare") ma un normal learner. Perché? Perché mi rendo conto che mentalmente io VOGLIO imparare le cose subito (ad esempio? Pretendo di saper scendere come uno che lo fa da anni) ma ovviamente non le imparo così subito. Però per fortuna con 32 anni di età alle spalle ho imparato - poco, a dir la verità - a dare tempo al tempo.

No, in verità è un'enorme stronzata, non ho imparato nulla, ma chissà che il riconoscerlo non sia, in verità, un sintomo di effettivo apprendimento.

Bah, misteri della psiche umana.

Sabato sta arrivando

.. la montagna si avvicina..

Nuovo dei Trail of dead

Trail of Dead - Century of selfE' uscito il nuovo album dei Trail of dead, chiamato Century of self, l'ho scaricato, in attesa che mi arrivi il CD originale regolarmente acquistato (alcuni artisti si supportano a priori) e l'ho ascoltato una volta sola, per ora.

Una cosa che ci tengo a dire subito: il mio brano preferito per ora è "Halcyon days" e l'intro mi ricorda tantissimo i primi Genesis post-Gabriel (sarà anche per quel synthino) e lo adoro.

L'album ha una produzione inferiore rispetto a "So divided", più simile o addirittura inferiore rispetto a "Worlds apart". Il mio primo metro di giudizio per datare o giudicare la qualità della produzione è il volume del master: quando è basso, o è un disco "vecchio" o è un disco non superprodotto.
Anche musicalmente mi sembra più la continuazione di Worlds Apart che di "So divided", nonostante di quest'ultimo abbia mantenuto la "struttura in momenti", ossia con spezzoni di musica ben diversi tra loro che si infilano uno dietro l'altro - anche se non c'è trovo più i finaloni epici.

I suoni sono tornati grezzi e non si fatica a immaginarsi 'ste canzoni suonate dal vivo (a differenza di "So divided", che era così superelaborato che dal vivo quasi non lo facevano), tanto che in alcuni momenti parrebbe registrato in presa diretta (ad esempio nel bridgino di Isis Unveiled, dove a tratti la ritmica pare non precisissima).. e non escluderei nemmeno che fosse davvero così. Per contro pare abbiano perso quel "lato oscuro" che si percepiva nel lavoro precedente.

Devo ancora ascoltarlo bene (anche se, mentre scrivo, ascolto e già mi sta piacendo di più) ma non sono sicuro che mi piaccia questa direzione grezza. Il motivo è semplice: se ascoltassi l'album dal vivo tutte le volte, allora apprezzerei, ma dato che ciò succederà solo una o due volte, una produzione super con gigatappeti sonori forse non l'avrei disprezzata, tanto l'energia che emettono dal vivo difficilmente riusciranno a riportarla su disco.

p.s. in "Picture of an only child" non capisco se è un effetto sulla voce o se hanno esagerato con l'autotune.

p.s.2 mi sta piacendo, direi proprio di sì. Anche perché lo trovo.. onesto.

Sempre più difficile

Tornare a lavorare diventa sempre più difficile - e triste - dopo i fine settimana freeride: tra un'uscita e l'altra ogni volta ci sono di mezzo 'sti caxxo di cinque giorni. Soprattutto è triste passare il sabato e la domenica là in montagna, a scorrazzare tra gli alberi, con l'aria buona, cercando di prendere bene la curva senza uscire di strada e ritrovarsi al lunedì nel grigiore che vedi da dietro una finestra di un ufficio.

Mi fa più male star seduto ad una scrivania che ritrovarsi con un crampo dopo una bella discesa.

Scendendo

Io e la mia Canyon FR 7.0Si sale per circa 40 minuti, pedalando. Maronn che fatic.
Con la Canyon e le protezioni giuste, son tutte altre sensazioni: la sicurezza aumenta esponenzialmente e ne risente anche la guida, che diventa meno timida. A questa maggiore sicurezza, però, fa contro la mancanza di tecnica, che risulta, quindi, in cadute continue, fortunatamente non rovinose. In pratica si è trattato di un continuo andare oltre i miei limiti attuali ottenendo come risultato quello di continuare a stare per terra (vabbè, una decina di volte, dai). Mi ricorda tanto la prima - e unica - volta in cui ho fatto snowboard: andavo oltre le mie capacità e quindi dovevo buttarmi per terra per potermi fermare. Risultato? L'ultima oretta la passai andando al rallentatore per paura di cadere e sbattere per l'ennesima volta il corpo sulla neve, azione che causava dolori diventati quasi insopportabili.

Nota dolente della giornata: a fine discesa ho deciso di risalire un paio di tornanti per rifarmeli (ricordate il solito problema delle curve? Voglio ripeterli per affrontarli meglio) ma, appena arrivato al secondo, mi è venuto un megacrampo al quadricipite: in pratica è diventato una roba durissima e non mi permetteva di piegare la gamba, ce l'avevo tesa come un ramo. Quindi, lì fermo, ho cominciato a dargli delle bottarelle leggere. Poi è passato un tizio a cavallo:

"Scusi, quando ho un crampo qua cosa devo fare?"
"Eh, piega la gamba all'indietro"
"No, non riesco a piegarla, è questo muscolo qua, davanti (indicandogli il quadricipite)"
"Ah beh, allora stira la gamba"
"Ah, ok"

Stirando la gamba ovviamente non ottengo alcun risultato perché il problema è sul muscolo DAVANTI. La situazione non migliora, quindi finisco la discesa con un piede solo sul pedale (la gamba, ripeto, non riesco a piegarla) e raggiungo gli amici giù.

"Eh, scusate, è che mi è venuto un gigacrampo qua"
"Piega la gamba"
"Non riesco"
"Addirittura?"
"Eh sì"
"Mmmmm"

Ma in verità, nel frattempo, mentre dico "Non riesco" sento che riesco a piegarla. E quindi la gamba si sblocca e io sono libero di muoverla di nuovo.

Non so voi, ma io ho trovato lo sport definitivo. E domani vado con J. a fare quattro salti ad Erbusco.

Arrivata

Rrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!! E' arrivata, è arrivata!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Rrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!!!!

Ma SDA chi la gestisce?

Giuro che ho avuto poche esperienze con SDA e sono state tutte negative.

Sto aspettando 'sta bicicletta dalla Germania, presa in consegna da PosteItaliane/SDA: ieri il centro smistamenti l'ha consegnato alla Filiale 5 di Milano, e poi, solo dopo averlo consegnato, si sono resi conto che no, non è la Filiale 5 che consegna all'indirizzo da me fornito, bensì un'altra. Quindi, sempre ieri sera, è partito dalla 5 ad un'altra non specificata.

"Le consegne vengono fatte fino alle 19", mi rassicura la call centerista di PosteItaliane. Posso solo incrociare le dita e sperare che qualcuno di SDA si dia una svegliata e che, nel momento in cui arriva alla Filiale giusta (SE arriva a quella giusta), venga preso il pacco e consegnato immediatamente.

Dubito, ma sognare non fa male.

Nel frattempo andrò a comprare dei pedali coi pin, perché ho scoperto che la Canyon non li include. Eppoi mi devo un po' cagare addosso, poiché la consegna avverrà all'albergo di Ju e quindi dovrò andare in macchina

Freeride parte 2 (di 497352)

Sabato ad Erbusco, per provare di nuovo salti e discesine. Una caduta dopo un clamoroso recupero della posteriore mi ferisce allo stinco ed all'avambraccio, ma sono un eroe e, correndo, mi rialzo per riprendere la discesa, fermandomi però al "riproviamo il pezzo?" di Gianluca.

Domenica, invece, a Canto per una prima, vera discesa, con un fazzoletto per ammorbidire la protezione che si appoggia contro lo stinco, alquanto dolorante dal giorno prima: 45 minuti per salire, un po' pedalando ed un po' spingendo, e 20 minuti per scendere. Primo giro difficilissimo: la forca non ammortizza e io mi cago addosso nei tratti più ripidi, tra sassoni e curve strettissime, oltre al problema - che sta diventando un problema fisso - delle curve (non riesco a buttarmi dentro alla curva). Quando poi arriviamo giù, guardiamo la forca: l'ETA è attivo, quindi in pratica sono sceso con una quasi-rigida. Ecco perché mi sentivo così instabile.

Al secondo giro, con l'ammo aperto, la discesa è molto più veloce e, soprattutto, non mi cago più addosso nei tratti più ripidi, prendendoli più agevolmente e con più sicurezza.
Il risultato è che al primo giro ero preso male, al secondo ero preso benissimo. E che non vedo l'ora di sabato prossimo, ancora a Canto, in teoria con la mia Canyon e le mie protezioni (arrivate oggi).

Highlight della giornata? Gruppone di ciucciamanubri che, durante la mia prima discesa, devo lasciar passare in un punto di gigapietre. Vergogna a me e vendetta futura, quando avrò più confidenza e toccherà al sottoscritto arrivare da dietro e dire "Grazie" quando mi lasceranno scivolare via.

La cosa più assurda oggi? Che tra sabato e domenica, scendendo in bicicletta, mi son fatto maluccio ma niente di che: oggi, tutto gasato all'apertura del pacco con le protezioni, devo aver fatto un movimento strano - da seduto - e adesso la spalla destra mi fa abbastanza male. Tu pensa se tutto ciò non è ridicolo.

Caffè al microonde

Caffè con microonde, grazieEvitando cose elettroniche per il momento, ho comprato ieri, al Gigante, una caffettiera per microonde ispirandomi ad un collega che già ne era in possesso. E' praticamente una moka che inzacchi nel fornetto e, in 4 minuti circa, ti fa un caffè.

L'ho pagata intorno agli €11 ed era in una scatola che non recava nemmeno una scritta in italiano.

Meglio sicuramente di quello delle macchinette, qui in ufficio.

Ah, quasi dimenticavo una cosa importantissima: se qualche tempo fa dicevo che avevo solo due paia di jeans, adesso ho cinque pantaloni (4 jeans ed un pantalone). Però, per dovere di cronaca devo dire che un paio di jeans l'ho comprato solo da usare per il friiiiiiiiiiiraid!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

E sabato s'avvicina..

Metro di storicità

Credo che un buon metro da utilizzare per definire un brano "storico" o meno sia quello di andare in almeno quattro paesi in qualsiasi parte del mondo (paesi industrializzati, intendo), infilarsi in un locale dove fanno karaoke e leggersi la lista. Se un brano che ha almeno 4 anni di età è presente in tutt'e quattro i luoghi, tale canzone potrebbe essere definita "storica".

Un esempio? Credo che "Wonderwall" degli Oasis sia presente praticamente in tutti i karaoke di tutto il mondo.

Modalità gasamento

Dopo il mezzo sono arrivate le protezioni, che sono le seguenti:

MET Helmets Full Face Armadillo
661 Gloves Full Finger CK1 Glove 8
IXS Eyewear - Goggles Bike Storm Goggles
661 Body Armour-Arm Race Elbow & Forearm Guards 2007
661 Body Armour-Knee/Shin Race Knee & Shin Guards 2009

Mamma mia mi vien l'adrenalina solo a guardarli. Ah, siccome domenica stavo cadendo, ho messo giù la caviglia già dolorante e mi s'è gonfiata ancora di più, perciò per questa settimana non si corre e si va invece in piscina. Oh yeah. Alla faccia del Garmin inaffidabile.

Protezioni


 

Freeride

Freeride? Sì, grazie.


Che esperienza.. velocità moderate, movimenti rigidi, drop da poche decine di centrimetri, uscite di strada sempre nella stessa curva. Certo, era proprio ciò che mi aspettavo dalla prima volta in cui affronto la mtb con questa mentalità (grazie alla GT che mi ha prestato Gigi, una front veramente potente, in attesa della mia Canyon).
Ma quando prendi bene la curva e senti il mezzo che sotto di te fa esattamente quello che vuoi fare; quando parte il salto e atterri in discesa perfettamente su due ruote; quando vedi che stai sbagliando ma in qualche modo riesci a non andare addosso a quell'albero per pochi centimetri; quando al primo giro ci metti un sacco di tempo e all'ultimo te lo fai quasi tutto in un botto solo (curva di cui sopra permettendo).. ecco, quando tutto questo succede, ti senti padrone del mondo e non fai in tempo a scendere dalla bici che già non vedi l'ora che sia settimana prossima. Poi aggiungici che, finalmente, hai capito come sollevare la ruota anteriore per un bunny hop serio (su cui c'è ancora mooooolto da lavorare), allora ti viene da dire una cosa sola.


Freeride? Sì, grazie.

Garmin Forerunner 405

Ecco la mia recensione a punti - negativi - del suddetto oggetto.

- i tasti laterali, quelli per far partire la sessione e per registrare i lap, funzionano tre volta sì e una no: devo sempre accertarmi che l'orologio mi dica "beep" per essere sicuro d'aver registrato il lap o di aver fermato/fatto partire il cronometro.

- innovativo sistema di navigazione dei menu con anello Bezel, il quale sfiorandolo fa cambiare di posizione il selettore del menu. Sarà pure cool ma se per passare da una visualizzazione all'altra devo martellarlo a ditate sinceramente preferisco il caro, vecchio I-Control della Timex.

- gps che ha problemi sulle velocità: una volta mi ha addirittura detto che stavo cercando di sorpassare una Ferrari, perché ho raggiunto un picco di 203km/h. Altre volte, comunque, ho raggiungo picchi di 30km/h, dato non veritiero perché se la mia media è intorno ai 12/13km/h in corsa difficilmente arriverò a tali velocità.

- il gps ha un margine di errore dichiarato di +- 10 metri. Io lo alzerei a circa +- 320 metri: una sera, tornato a casa (una delle volte in cui il tasto laterale non ha funzionato) pensavo d'aver terminato l'allenamento e invece lui continuava a contare. Quando l'ho fermato ed ho consultato i dati, mi ha detto che dal portone di casa mia a dentro casa ci sono 320 metri di distanza e 60 metri di dislivello. E comunque tante volte mi son ritrovato a correre sui tetti delle case.

- il gps non è assolutamente in grado di darmi un buon reading sui dislivelli: io non ci credo che nella mia corsetta di 10km io copra un dislivello che una volta va intorno ai 200m, altre intorno ai 600m. Ed il percorso è sempre lo stesso!

- si connette automaticamente al sito Garmin Connect dove fa l'upload dei dati relativi al proprio allenamento. Questi dati però non possono essere cambiati in alcun modo - ad esempio se si è registrato un lap sbagliato o se il cronometro non si è fermato al termine dell'allenamento e si vogliono cancellare i minuti extra in cui non ci si è resi conto che il tasto non ha funzionato a dovere.

- nel software in dotazione, è impossibile avere una quick view dei dati registrati, perciò per fare dei confronti tra dati, è un continuo cliccare sui dati alternati e leggerli alternativamente, senza poterli vedere uno di fianco all'altro. E la funzione "Confronta" ha del ridicolo.

- quando si fa il trasferimento da orologio a PC, nonostante si siano cancellati tutti i dati possibili ed immaginabili sull'orologio, questi vengono trasferiti lo stesso. Non è chiaro dove risiedano, questi dati, ma sinceramente scoccia, ad ogni trasferimento, doverli cancellare. In pratica se per esempio uno, per provarlo un po', ci gioca in casa per vederne le funzionalità, i dati relativi ai giochicciamenti verranno per sempre inviati al PC.

- sul sito della Garmin c'è un form per chiedere assistenza e ovviamente non funziona. Sono però riuscito a trovare l'indirizzo email della Garmin Italia, a cui ho mandato due email, a circa 4 giorni di distanza l'una dall'altra, richiedendo alcune informazioni. Ovviamente non hanno risposto. E sinceramente, se mai lo faranno, dubito che saranno in grado di aiutarmi.

Un altro elemento negativo, di cui però ero già a conoscenza, è la durata delle batterie, oltre al fatto di avere batterie ricaricabili che non possono essere sostituite facilmente.

In linea di massima non lo ritengo uno strumento affidabile: va bene per farsi un'idea di ciò che si sta facendo, ma non va certamente bene per avere un reading accurato delle distanze coperte e delle velocità sostenute.

Leggendo recensioni in giro, ho notato tantissimi altri difetti che, però, non ho potuto ancora verificare e che, sinceramente, mi fanno sudare freddo già da ora. Ne riporto uno per correttezza d'informazione.

- sudo abbastanza quando mi muovo (in verità anche di notte, quando dormo) e si legge in giro che il sistema di navigazione del menu Bezel non funzioni bene quando è anche solo un po' bagnato. Ho già appurato che non funziona perfettamente in condizioni normali, quindi direi che questo potrebbe essere un dato veritiero.

Sinceramente? €266 buttati via.

Christian Bale s'incazza.. in americano?

Christian Bale s'incazza col direttore della fotografia e va di fucking qua e fucking là. Ne hanno già fatto pure un remix. Plausibile, di per sé, se non fosse che lo fa con accento americano.
Lo so che è bravissimo con gli accenti, la prima volta che l'ho visto, in American Psycho, pensavo fosse statunitense - nell'intervista nel dvd, poi, quella "rilassata", si presentò con un accento inglese - ma in un momento di sfuriata intensa come parrebbe essere questo, mi riesce difficile pensare che, per quanto sia "dentro" il personaggio, l'accento gli faccia switch su "born in the usa".

Viral?

Novità fresca fresca: domenica, finalmente, entro ufficialmente nel freeriding, con puntatina ad Erbusco. Con la bici di Giagaz, in attesa che arrivi la mia. Non vedo l'ora-ra-ra-ride!!!!!!!!!!!!!!!!

La sadness del gps

Ma la tristezza si incarna nel cominciare a vedere le stesse facce al mattino, nel tragitto casa-lavoro.
Quanto durerà ancora questa tortura? Un mese? Due?
Se continua così, con questa neve grigia, mai più bicicletta, te lo dico.
C'è però un lato positivo: ho migliorato la mia capacità di aggirare ostacoli, facendo destrasinistra tra i visi spenti dei lavoratori arresisi e quelli rilassati di coloro che si illuminano pensando a stasera, quando sapranno se Tizia si scoperà Caio davanti alle mille telecamera del fratello enorme.
Così domani, in pausa pranzo, avranno di che parlare con i colleghi in ufficio.

Per quanto riguarda il Garmin Forerunner - , mi dice, ogni volta di più, che sono un superuomo: ieri ho toccato la velocità massima di circa 205km/h e sono riuscito addirittura a correre sui tetti delle case, oltre ad aver fatto dislivelli di circa 600m. Sinceramente mi ha deluso un po': due volte su due mi ha dato dei picchi strani, tra velocità e dislivello, e altre volte non picchi ma interi minuti percorsi a velocità che nemmeno Bolt.. e tutto questo invalida il risultato totale.

Basta, per oggi ho finito.

The boiling drop of coffee

Il mio ultimo video, intitolato "The boiling drop of coffee".

Bolle, procrea, muore.

Musica: Hjartað hamast by Sigur Rós




L'intelligenza nella musica

Mmmmm.. questo è un post che nessuno mai leggerà.. io, effettivamente, scritti così non li leggo perché dopo due righe mi rompo il cazzo, quindi non vedo perché qualcuno dovrebbe apprezzare informazioni di questo tipo. Mah, sono quelle cose che passano per la testa e le si mettono giù per iscritto.

Prima però vi segnalo la mia prima uscita con il Garmin Forerunner 405, ossia il superorologio con gps incluso. E' semplicemente una meraviglia, questo aggeggio, e pure il software che ci sta dietro. Come potete vedere, c'è tutto: distanza totale, split, la mappa del percorso, la velocità, le pulsazioni. Meraviglia delle meraviglie.

Oggi spiegherò perché i Goldfrapp sono proprio intelligenti.

Prendiamo il brano "Train", ascoltabile nel video che metterò alla fine di 'sto post. Sarebbe da ascoltare con le cuffie, perché si tratta di un discorso stereofonico, quindi quei pochi che sono davvero interessati - mmm, fatemi contare.. Ju? Davide? Boh.. - dovrebbero prendersi la briga di procurarsi questo brano per capire esattamente di cosa sto parlando.

Il brano è tutto uguale musicalmente. O meglio, non è tutto uguale, ma, se vogliamo metterla giù ignorante, usa praticamente sempre le stesse note - esclusa la voce - tranne quando sale per qualche secondo nel pre-ritornello.

Ora, come si fa a rendere una canzone interessante nonostante sia tutta uguale e senza basarsi pesantemente sulla voce? Semplice (o meglio, semplice per chi è intelligente come, appunto, i Goldfrapp): prendi il synth principale, che fa sempre la stessa roba, all'inizio lo metti in centro, poi, durante la strofa, lo sposti sul canale sinistro, tenendolo bassino, poi prima di entrare nel ritornello lo riporti in centro e infine, nel ritornello, lo riprendi un'ottava più in alto e ne alzi il volume. Detto fatto. Durante tutto il brano, poi, cambi, che so, i tagli di frequenza, le oscillazioni e cosine di qua e di là.

Questa è intelligenza, porca miseria.

Ah, a proposito,

A Copenhagen..

Copenhagen..

  • Fa freddo ma non freddissimo. Tranne quando c'è vento.

  • Tutti cantano bene tranne un ragazzo che comunque si impegna.

  • Non ci sono rumori ed è tutto silenzioso.

  • E' fatta per andare in bicicletta.

  • E tutti ci vanno.

  • La vita costa.

  • C'è quasi solo junk food. Ossia è un'Inghilterra in versione nordica.

  • No, davvero, non ci sono rumori, c'è solo silenzio.

  • Lo chiamano smorrenbrod ma è una tartina imburrata con sopra della roba. E non è un panino.

  • I vecchi o li ammazzano o li uccidono, perché in giro si vede gente con età max 50.

  • Girano con queste biciclette con una sorta di gigacesta davanti dove ci metti la spesa. O la vecchia quando devi andare a buttarla giù dal ponte (vedi punto sopra).

  • L'ho già detto che non ci sono rumori ed è tutto silenzioso?

  • La città è vuota, più o meno a qualsiasi ora.

  • Ed è tutto silenzioso, ma questo già l'ho accennato in precedenza.


Beh, città carina, perfetta dal punto di vista del ciclismo, apparentemente molto vivibile.

Consigliata ai camminatori, perché si cammina. Tanto. E comunque consigliata magari in qualche mese più caldo, perché nonostante il primo punto della lista, dopo un po' il freddo infreddolisce.

Di cappelli e contesti

Una cosa del genere..Stamattina, in metropolitana, dall'altro lato della stazione, ho visto una ragazza con un cappellino cagnolino, come questo in questa foto.


Il primo pensiero è stato "Eh, cappellino simpatico" poi ho abbassato lo sguardo ed ho osservato il resto dell'abbigliamento: pantaloni a coste marron diarrea, giubbotto anni 70 che avrà sicuramente avuto odore di naftalina, Dr Martens e borsa a tracolla verde militare. Insomma, la tipica "cioè oh, sono alternativa a palla".


Allora quel cappellino mi è stato subito sul cazzo.


Perché? Perché tutto ha sempre a che fare con il contesto. Se l'avessi visto in testa ad una impiegata tutta infighettata l'avrei continuato a ritenere simpatico perché, rispetto a tutto il resto della persona che lo indossava, sarebbe stato un elemento differente, inatteso, l'effetto sorpresa. Invece, sulla "Minchia, alterna a palla, Genova libera, oh!" quel cappellino particolare smette di essere simpatico poiché tutto il resto è un tentativo di gridare "Sono diversa, sono alternativa alla norma!" ed il copricapo ci finisce dritto dritto in mezzo, assumendo un significato identico a tutto il resto e quindi automaticamente perdendolo.


Certo, c'è anche di mezzo il fatto che io non veda di buon occhio quelle persone che si gridano diverse attraverso un atteggiamento (con atteggiamento intendo modo di parlare, di vestirsi, etc) che in verità non ha nulla di differente da ciò da cui cerca di essere differente: un vero "diverso" non ha bisogno di mostrarsi tale attraverso, che so, l'omologazione ai canoni estetici di uno o dell'altro "movimento" sociale.


Troverei definitivamente più alternativo un manager di alto livello con tanti soldoni che al mattino, senza dire niente a nessuno, prima di andare in ufficio passa da Pane Quotidiano a riempire i sacchetti da distribuire ai poveri. E lo fa vestito col suo abito da lavoro.


Disclaimer obbligatorio anti-rotturedicazzo: parlo della cosa in generale, non della singola persona, che magari questa qua stamattina era un'impiegata che si veste tutti i giorni in tailleur ed oggi, per allontanarsi dalla sua normalità, ha deciso di vestirsi in quel modo, decisione che, sotto questa luce, rifletterebbe esattamente il contrario di quanto ho scritto finora.


Disclaimer 2: se stai leggendo e sei un "Cioè, sono troppo alternativo" evita di commentare in modo negativo, perché se sei una persona che vale qualcosa, non ti devi sentire "attaccato" da questo mio post che, ovviamente, tratta di un certo tipo di individuo. E se ti senti attaccato, sarà per quello che non siamo amici.

Ormai è the monkey

Già, è proprio the monkey che mi sale sulla schiena, totalmente.

La Canyon Torque FR 7.0 (sbavo, scusate) ancora non mi è arrivata e non c'è ancora una data di consegna definita. La riposto perché è solo stupenda:

Canyon Torque FR 7.0


Nel frattempo, ho cominciato a guardare di qua e di là per le protezioni. Non è tanto per quelle, però, che ho la scimmia (metto qua, come esempio, il casco che adoro):

Met armadillo


bensì per 'sto mostro di orologio che fa da gps che torni a casa dopo una corsa in strada/salitadiscesa in mtb e trasferisce i dati e li mette su una mappa di Google Maps e ti da' velocità e pulsazioni e tutto e anche più di tutto:

Garmin Forerunner 405


Ecco, questo l'ho trovato e comprato ad un prezzo ottimo di €264 contro i €320 normali, ma anche J, che prima ha detto "Amorreeeee! Ma sei scemo?!?!?!", dopo averle spiegato per cosa l'avrei usato, mi ha detto "Mmmm, vabbè, effettivamente per un precisino esagerato come te una cosa così è un sogno che diventa realtà". No, non ha detto proprio così, però cazzo, io pretendo di sapere quali distanze copro, a che velocità, con quali picchi - verso l'alto o vero il basso - quale altezza massima raggiungo e quale dislivello (questo in mtb) ma, soprattutto, la possibilità, quando corro, di potermi battere, correndo contro il me stesso di una sessione precedente.

Non ce la faccio più, di andare ogni giorno sul sito della Canyon a vedere la mia futura biga: voglio girarci e abituarmici e saltarci e salirci pedalando e sudando e scendendoci veloce veloce tutto ammortizzato e felice.

Non vedo l'ora, davvero. Ma questa stagione fredda deve passare in fretta.

Lavatrici e telefonini

Notato che non uso più il grassetto? M'ha rotto le palle e mi sono reso conto che rende meno leggibile il testo. Ops, scusate la digressione.

Il Nokia quello antico, il 3310, l'avevo messo in lavatrice, oltre ad essermi caduto una volta nel cesso - non chiedetemi come perché non me lo ricordo. Al lavaggio era sopravissuto, alla caduta nel cesso pure, ma con qualche problema alla tastiera che, col passare del tempo, per qualche strano motivo, era così peggiorato da spingermi ad acquistarne uno nuovo.

Dopo è arrivato un Samsung, credo T100 o qualcosa del genere, che avevo trovato in un autogrill. Anche lui era finito nella lavatrice, anche lui era sopravissuto senza danni.

Qualche telefonino più tardi, è arrivato il Sony Ericsson 810i. Ovvio, non potevo non infilarlo nella macchina che lava i vestiti. Ora lo sta usando Juliana e le piace molto. Soprattutto perché funziona.

Da un paio di mesi avevo il Nokia E65, quello supertecnologico superfico ma superlento e superciucciabatterie (ne avevo parlato abbastanza male qualche post fa). Tanto per cambiare, l'ho dimenticato nella tasca dei jeans e s'è fatto un ciclo intero.

E non ce l'ha fatta.

Ora io dico: ma porco d'un cazzo troia merda! Uno spende €200 per un telefonino e questo gli muore sotto gli occhi per un singolo, semplice lavaggio in lavatrice?!?!?

Sarò sincero: non me ne frega niente del telefono in sé, tanto era lento, solo che oggi ho scoperto che, attaccandoci un ricevitore GPS da €40 e scaricandosi un programma chiamato Nokia Sport Tracker avrei finalmente potuto sapere esattamente quale distanza copro quando corro - fumo e smetto di correre perché non ce la faccio, poi smetto di fumare e riprendo a correre - e, soprattutto, l'avrei usato quando avrei ricominciato ad andare in mtb, dato che memorizzava un'infinità di dati incluso il dislivello, la velocità e blablabla. Invece niente. Ora il dilemma è il seguente: comprarsi un Garmin da polso al simpaticissimo prezzo di €250 oppure comprare il meno costoso dei Nokia utilizzabile con 'sto sistema (mi pare €150) più il gps staccato ed usarlo col Nokia Sport Tracker? Per ora sto usando il vecchio Motorola V3 di Juliana e mi ci trovo bene, non avrei proprio bisogno di un altro cellulare lentocomeilculo.

Oltre al danno dell'acqua di lavatrice, comunque, anche la beffa dell'acqua piovana: oggi pioveva e faceva freddo, sono andato a correre intorno al Parco Nord - intorno, non dentro che dentro boh, al buio non mi va - solo che non sapevo ci fossero le pozze di fangoneveacqua, quindi, pucciando ben bene il piede destro per non correre in mezzo alle automobili che mi suonavano addosso comunque - non c'era marciapiede - dopo 25 minuti mi sono fermato, tolto la scarpa e strizzato le calze perché non sentivo più l'alluce. Poi ho ripreso. Altri 10 minuti e mi sono fermato di nuovo, stavolta non sentivo più tre dita. Ho resistito ancora 10 minuti e poi fanculo, mi sono fermato, mi sono seduto, ho tolto scarpacalza e me ne sono rimasto lì a soffiare sulle dita del piede e a strofinarle, perché erano pallide e non sentivo più nulla. In tutto questo il mio ormai storico Timex Thriatlon (no, dico, ha circa 7 anni, oh, e s'è preso tanto di quel sudore e pioggia), regalo di compleanno fattomi da mio fratello nel lontano 2001, rimasuglio di quando mi allenavo seriamente, dicendo agli amici "Ah sì, voglio arrivare alle Olimpiadi di Sidney"......... mamma mia....... vabbè, dicevo.. insomma, 'sto orologio non funziona più molto bene e non riesco più a resettare il tempo, porco d'un cazzo.

Insomma, che palle, 'sta acqua del cazzo.

Vado a bermene un bicchiere, va'..

Italia vs Brasile

Ignazio La Russa dice che la decisione del Brasile di concedere rifugio politico a Battisti mette a rischio l'amicizia tra Brasile e Italia.
L'altro, Riccardo de Corato, dice di boicottare i prodotti brasiliani come forma di pressione.
E infine il terzo, Sergio Divina, che dice addirittura di boicottare il turismo verso il Brasile, con affermazioni tipo "Se andate all'estero, non andate in Brasile".

Lula, presidente brasiliano, risponde: "Agli italiani la nostra decisione potrà non piacere, ma devono rispettarla per una questione di sovranità dello stato".

Oggi più di ieri sono contento d'essere marito di Juliana. E soprattutto non vedo l'ora di tornare là.

Oggi più di ieri.

Potere del naso

Ho cominciato a leggere 'sto altro libro, Umidade: Histórias, di Reinaldo Moraes.

Il secondo racconto, all'inizio, fa ridere, perché c'è 'sto tizio che tipo si fa le seghe pensando al naso di una Barbie; che si innamora di una statua; che dice che probabilmente gli unici che si baciavano di profilo erano gli egiziani perché adoravano i profili, ma che comunque non esiste nemmeno un dipinto che li ritragga baciandosi e che quindi probabilmente a loro non piaceva farlo; che dice che solo chi ha naso asiatico e le labbra africane riesce a baciarsi di profilo; che dice che il vento non gli scompiglia i capelli perché non ce li ha. Ovvio, detto così perde tutta la sua caratteristica comica, quella che mi ha fatto ridere da solo in metropolitana. Comunque.. all'ultima frase, quella dei capelli, lo scrittore aggiunge che non ha capelli perché glieli hanno rasati tutti, dicendogli che hanno fatto ciò per non fargli prendere le pulci.

In quel momento tutto è cambiato, per me: il mio sorriso è sparito e, con un forte dubbio nel cuore, ho rifatto i miei passi al contrario, rileggendo quanto avevo letto fino a quel momento nel timore che, nonostante fossi convinto di poter tranquillamente leggere un testo in portoghese, mi stessi sbagliando e mi stessi sopravvalutando, capendo Roma per Toma. Invece non mi stavo sopravvalutando: semplicemente il protagonista di questo secondo racconto è malato. Non sono ancora arrivato al punto in cui dice chiaramente che è stato internato in un manicomio o cose del genere, ma lo fa intendere. O almeno lo intendo io.

Così il racconto, da ironico, ha preso tutta un'altra piega: se prima i suoi pensieri mi facevano sorridere, adesso mi inquietano. Perché prima pensavo fosse un tizio un po' fuori dalle righe - e per questo affascinante - mentre ora è chiaro che si tratta di un tizio squilibrato - ancora affascinante sotto certi punti di vista, ma sicuramente qualcuno con cui non vorrei trovarmi in ascensore.

Frasi che prima facevano apparire un sorriso sulla mia bocca come "La tv è piena di baci. E di colpi di pistola. Di colpi di pistola e di baci. Più colpi che baci. Come il colpo che adesso vorrei esplodere in mezzo alla faccia di mio fratello" adesso hanno invece un senso più malato.

Tutto ciò è geniale. E assolutamente da copi.. da usare come fonte di ispirazione.

Questo mi fa pensare: la differenza tra uno scrittore ed una persona normale è che il primo, oltre a saper scrivere bene - ovvio - ha fantasia e riesce a vedere cose che gli altri non vedono. Come il fatto che solo chi ha un naso asiatico e le labbra africane possa baciarsi di profilo.

A volte ritornano (per fortuna)

Cazzo i Trail of Dead il 9 maggio di nuovo in Italia. E di nuovo a Bologna all'Estragon. Cheppalle.

Miei due biglietti, vero Ju? Con ostello e pernottamento, direi.

The Killers e Oasis invece già sold-out. Umpf. Dovevo svegliarmi prima, ma sinceramente non mi spiace poi così tanto, posso farne a meno.

Diuresi

Il cesso è il centroIn periodi come questo l'immagine di McDonald's e dei suoi cessi mi appare come un paradiso: l'odorino acre di piscio sulle pareti; le secrezioni diarreiche spruzzate in tutte le direzioni da qualcuno che ha mangiato un cheeseburger di troppo.. soprattutto sulle pareti; la coda umida di persone in attesa di pucciare i piedi nell'urina di altri.

Mi immagino lì, con un mocio vileda oltremisura, di colore grigio consumo, mentre sorrido ai peti altamente sonori di quel signore consumato dal jet lag. O mentre, col panno arancione stanco, pulisco il lavello dove quella signora con le occhiaie di chi ha visto più albe di quante ne ha viste una spiaggia di una cartolina romantica ha appena finito di lavarsi le mani ed il viso, lanciando di qua e di là goccioline di quel sapone liquido che chiamarlo corrosivo è sminuirne la forza distruttiva.

Sono in pieno periodo diuretico e probabilmente se una bottiglietta d'acqua mi bevesse sarebbe lei ad avere problemi di incontinenza. Ho la diuresi da rigetto, avete presente? Quella dove pisci su cose che se le regalassi ad altri griderebbero al miracolo. Ma pisci qualche gocciolina. No. Diventi una sorta di fontanella con temperature simili a quelle di un geyser, per evitare che l'eccessivo freddo ne congeli il liquido; liquido in tali quantità che, davanti a te-versione-fontana, Niagara smette di essere il nome di una cascata e torna a rappresentare il nome di un prodotto degli anni 90 per sturare i cessi, vergognandosi di risultare una mera pozzangherina di fronte a così tanta H2O generata dal tuo corpo.

Cambiando radicalmente discorso, ciò che dice Marteen Troost è vero: "I libri non si scrivono da soli". Soprattutto se sono libri di finzione. Una autobiografia è semplice: scrivi quello che è successo e via, ma un romanzo con avvenimenti che esistono solo nella mia mente è tutt'altra cosa.

Il Corriere dice che è il pilota..

Corriere della Sera.it
MILANO - Durante una manovra d'atterraggio si è schiantato al suolo martedì pomeriggio un elicottero [...] mostrano il velivolo cadere al suolo nel parcheggio di fronte a un'abitazione e successivamente prendere fuoco. [...] La drammatica sequenza mostra quattro persone [...] il pilota, però, non riesce a liberarsi dalle cinture di sicurezza e muore avvolto dal fuoco. Leggi ancora...

E ancora una volta, il Corriere da' un'informazione errata. Stavolta tre informazioni errate in un solo articolo. Certo, niente come questo post di Rocky di qualche tempo fa.


In questo articolo del Folha - e in tanti altri articoli brasiliani qua e là - viene chiaramente detto che a morire è uno dei passeggeri, non il pilota, ossia il proprietario della fazenda davanti alla quale l'elicottero è caduto. Inoltre dice che l'incidente è avvenuto martedì, mentre si tratta di lunedì. Infine dice che l'elicottero cade e poi prende fuoco, mentre in verità il velivolo si schianta al suolo già in fiamme.


Mappoi, Corriere, mi dai notizie vecchie di tre giorni.. suvvia.. per quelle ci sono già i vari quotidiani gratuiti in metropolitana..


p.s. l'autore di questo articoletto è un certo Elmar Burchia.. io dico: Elmar, lo so che magari hai ricevuto la notizia da qualche altra parte e l'hai pubblicata così com'è, ma non è il compito di un giornalista quello di verificare ciò che si sta per pubblicare usando più fonti, così da avere una figura decisamente più vicina alla realtà reale? Lo faccio io che non sono giornalista..