lunedì 3 dicembre 2012

Bmx fuck yeah!

Dopo un weekend non in sella, sentendo parlare a ripetizione di bici, bmx, bici e bmx, alla fine ho ceduto. E mi sono comprato una bmx race che definirei seria: ci ho messo circa 4 ore per comprarla, continuando a cercare info su info su info.

Ciò che mi serve è una bici semplice ma solida e affidabile, che non costi troppo. Per questo mi sono orientato sulla marca Redline, rinomata per la produzione di bmx race (non mi serve una bmx per fare i trick, per intenderci). Sono quindi andato immediatamente sulle entry-level e, con €290 circa (grazie a CRC per uno sconto di €25, è capitato proprio a puntino!), mi sono portato a casa la Redline Roam.

Il bmx è la specialità più adatta per apprendere il corretto utilizzo della bici.. gestione dei pesi, salti, rapidità e quant'altro, quindi, nello stato mentale in cui sono entrato da qualche mese (ho ripreso a concentrarmi principalmente sulla discesa), l'acquisto è risultato semplice.

Il fatto che a dicembre ci sia la tredicesima, però, è ciò che ha contribuito maggiormente a farmi premere il tasto "BUY".

Pump track di Mendrisio e pista bmx race di Olgiate, sto arrivando!

Piace? A me molto.

mercoledì 24 ottobre 2012

Nuovi trick: no lens


Nella notturna di ieri, sul Puscio (discesa inizialmente super flow, super fun che poi diventa più pietrosa e alla fine ripida, stretta e curvosa.. un super mix meraviglia), ho potuto provare il mio nuovo trick, ovvero il no lens.

Praticamente dopo circa 7 minuti di discesa, ecco che Flip!, la lente a contatto destra esce dall'occhio. Mi fermo, mi tocco la faccia convinto di trovarla attaccata da qualche parte e invece nulla.

Beh, qual è il problema? I seguenti:
- è notte;
- è la prima volta che faccio questo giro;
- sono un cagasotto e ho paura del buio quando sono in casa, figurati in un bosco;
- non ho cuffie con musica a difendermi dagli zombie nel bosco;
- sono col casco da xc che, oltre che dagli zombie, non mi difende dalle belve feroci;
- la discesa diventa gradualmente più tecnica;
- i compagni di giro mi hanno superato tutti e quindi sono rimasto solo soletto.

Ma soprattutto non ci vedo un cazzo da un occhio: per dio, mi mancano 5 diottrie su 10!

Nonostante ciò, riprendo a scendere abbastanza tranquillo, ma piano piano che avanzo e piano piano che la pista diventa più tecnica (pietre, gradinetti, etc) mi rendo conto che con una sola lente non riesco a percepire bene le profondità, gli ostacoli e quant'altro. Praticamente non capisco se quel sasso ha un buco subito dopo e che quindi se ci finisco dentro mi cappotto oppure se posso tranquillamente veleggiarci sopra. Oltretutto è pure buio e gli ostacoli colpiti dalla luce proiettano ombre che mi confondono ulteriormente.

Perciò il ritmo scende, scende, scende finché, in alcuni punti, decido pure di scendere e di spingere a mano.

No, ecco, voi avete idea di cosa voglia dire non avere 5 diottrie? Volete capire come mi sentivo? Ok, avete presente quelle buste di plastica formato A4 coi buchettini, dove si mettono dentro i fogli A4, che poi si mettono dentro i faldoni? No, non quelli trasparenti, quelli che creano un effetto blur. Ecco. Guardateci attraverso con un occhio. Quello è come vedo io quando non uso le lenti.

Comunque l'ho presa con filosofia: in fondo ho conosciuto un percorso nuovo e molto, molto strafichissimo, sul quale vorrei tornare al più presto possibile. Magari con luce ed entrambe le lenti a contatto.

Hydraclear, perché le Acuvue 2 costeranno meno, ma mi si seccano negli occhi (soprattutto dopo essermi state negli occhi per tutta la giornata) e questo è il risultato che ottengo: considerato che sono sempre andato in bici con le lenti a contatto e che quando facevo commuting da 20km non usavo mai occhiali, credo che quello ch'è successo ieri sia un caso un po' particolare.

O no?

Nel dubbio la prossima volta mi porto dietro una lente di ricambio.

lunedì 22 ottobre 2012

Shopping time!

Oggi mi sono comprato le seguenti cosine, perché ogni tanto anche a me piace fare shopping.

Lo so, piango sempre miseria e questo mese la piangerò anche più del solito. Ma alla fine è roba che mi serve. Quindi fanculo.

Casco da xc/all mountain da usare durante le mie notturne. In promozione a €75

Mascherina bianca che sostituirà quella attuale, che sta cadendo letteralmente (letteralmente!) a pezzi. €27 + €13 per le lenti

Maglietta Etnies che spacca. Superpromozione a €17, come lasciarsela sfuggire!


Jeans che spaccano e che comunque mi servono perché ne ho solo due paia, di cui uno che fa cagare. Gigapromozione a €45

giovedì 18 ottobre 2012

Cazzi e mazzi

C'è qualcuno che non si fa esattamente i cazzi propri.

Quel qualcuno evidentemente ha una vita talmente piatta da non sapere come altro riempirla se non facendosi i cazzi altrui. E, distorcendo le cose, andando a raccontare cose in giro alla gente. A caso.

No, ma io dico, ma cosa te ne frega di andare a raccontare a certe persone certe cose?

Ti auguro una lenta ma inesorabile caduta di capelli (sempre che tu ne abbia, altrimenti trasformiamolo in una desquamazione delle mani e dei piedi) e una rapida e gustosa cataratta.

mercoledì 10 ottobre 2012

Permesso, parco e Deadmau5

Dopo la visita del tecnico della caldaia me ne sto seduto in una panchina di un parchetto schifosamente di cemento. Mi spiego.
Siccome in ufficio hanno inventato il badge da qualche mese a questa parte e se tipo io entro alle 9.10 ed esco alle 18 mi fanno prendere un'ora di permesso, allora siccome voglio uscire alle 17.45 (orario minimo d'uscita) e non sarei arrivato prima delle 11.50 (anziché 11.45), ora me ne devo stare al parco ed aspettare le 12.45.. Cioè, non devo obbligatoriamente, ma dato che la compagnia ha dimostrato in tutti i modi possibili e immaginabili che sono solo un numero, preferisco non regalare nulla. Tanto lei non regala nulla a me, no?

Quindi sono al parco. Fa freschino in maglietta a maniche corte, ma sto un po' vivendo, dato che si è sempre chiusi in un ufficio con le luci al neon.

E sto ascoltando l'ultimo di Deadmau5. Che comincia a spaccare.

Però sono sul cellulare e scrivere è troppo sbattimento, quindi mi fermo qua.

Ascoltatelo.

martedì 9 ottobre 2012

Di quattro libri, palestre casalinghe e notturne in sella

Ora non vivo più a Milano, giusto? Sono pendolare e passo un'ora all'andata e un'ora al ritorno sul treno, giusto? Qua di fianco una foto che ho scattato ieri mattina. Giusto per farvi vedere cosa vedo quando mi sveglio. Decisamente qualcosa di diverso da Milano, direi. Ma parlavo di viaggio in treno. Per questo motivo qualche giorno fa ho comprato dei libri. Non mi ricordo l'ultima volta che l'ho fatto prima di qualche giorno fa.

E oggi sono arrivati "Damned" di Chuck Palahniuk e "Getting stoned with savages" di J.Marteen Troost. Qualche giorno dopo qualche giorno fa mi erano arrivati due libri piccolini che ho comprato insieme ai due suddetti per raggiungere l'abnorme cifra di €19,00. Per evitare le spese di spedizione, no?

I due libri piccolini sono.. aspetta che non me li ricordo e vado a leggermeli sul mio Facebook.. ok.. allora, "Racconti di Bosnia" (di un autore serbo) e "Il lato visibile delle cose" (di un autore italiano) per le rispettive cifre di €1,35 e €0,93. Non ho proprio idea di come siano, ma considerato il prezzo al massimo li uso come carta da parati (per una casa delle bambole, viste le dimensioni).

I primi due, quelli che volevo davvero comprare, li ho presi perché Palahniuk mi piace e dopo averlo abbandonato per anni posso riprendere ad acculturarmi sulle pagine dei libri e lo faccio con un autore che già conosco. Anche se "Haunted" (l'ultimo suo libro che ho letto) in verità non m'era piaciuto granché. Il secondo, invece, perché avevo letto "The sex lives of cannibals", che è stato l'unico libro che mi abbia mai fatto ridere emettendo qualche suono (quindi non mi aveva fatto solo sorridere, come invece può capitare spesso). La cosa più particolare è che "The sex lives of cannibals" qualcuno lo stava buttando via e io, intrigato dal titolo e dalla descrizioncina in fondo, me lo sono preso e letto. Sì, effettivamente è tutto rovinato e umidiccio e quant'altro, ma cosa si può pretendere di più da un libro gratuito e perdipiù bello.

In verità, comunque, leggere sul treno si è rivelata cosa più complicata di quanto pensassi: al mattino sono rincoglionito - prima mi svegliavo alle 7.45, prendevo la bici, mi facevo quei 12km a cannella per arrivare in ufficio ma non dovevi concentrarmi su piccole parole scritte su fogli di carta e la sudata mi svegliava dibbrutto; adesso mi sveglio alle 6.25 (sono ancora in fase di sperimentazione ma credo d'aver già trovato l'orario giusto) per salire sul treno delle 7.14 e sono abbastanza zombie da poter leggermi al massimo le stronzate su Facebook o a giocare al giochino di motocross sul cellulare. Poi tipo magari mi sento più tranquillo e comincio a leggere e tutt'intorno a me la gente parla e parlotta e io fatico a concentrarmi, così mi metto in cuffia i Sigur Ròs, riprendo a leggere ma ogni tot minuti la mente vaga da qualche altra parte pensando alla canzone, alla bicicletta o ai pesi. Ah, a proposito, ieri ho ricominciato a farli dopo uno stop di una settimana. Ed ho pure usato la nuova macchina. Una schifezza da €89,00 comprata in offerta da Decathlon. Solo che siccome sono troppo basso dall'alto dei mie 169cm, quando tiro il cavo fino in basso (nella normale posizione per i tricipiti) il peso tocca. Ergo ho messo gli altri pesi in pila e in posizione precarissima tipo che potrei cadere e morire, ho fatto così gli esercizi. Vabbè, ormai l'ho comprata e soprattutto montata, quindi me la tengo così com'è. Qua a destra potete vedere la piccola palestrina casalinga, nonché sala di vestizione ciclistica e pure borghese. Sulla panca, a destra, il mio meraviglioso casco (non quello che userò stasera, però).

Ops, digressione. Dicevo che leggere sul treno è un casino, c'è poco da fare. Per fortuna c'è sempre la bici.

Stasera esco per la mia seconda notturna in solitaria: sarei dovuto andare a fare il giro sui monti con altra gente, ma fanno un giro di circa 3 ore e io invece voglio giusto star fuori un paio d'ore al massimo perché poi, porca d'una merda, domani mi devo di nuovo svegliare alle 6.25 e non posso far troppo tardi, no? Cioè, poi se mi infilo direttamente a letto con l'adrenalina a mille voglio vedere come cazzo riesco ad addormentarmi.

Quindi lucina lucetta, di nuovo sui monti solo come un cane; di nuovo con la musica sparata a mille sotto il casco integrale (stavolta però porto quello più areato) per non sentire suoni spaventevoli; di nuovo pedalando come un dannato in salita perché ho paura del buio e delle bestie. L'altra volta ho incontrato un animale di culo (nel senso che ne ho visto il culo), spero sia così anche stavolta e che non mi appaia qualcosa di strano all'improvviso. O che non mi si pari davanti qualche zombie, che non mi farebbe altrettanto piacere.

Ah già, mi porto dietro anche lo zaino, stavolta, nel caso vedessi di nuovo dei funghi da portarmi a casa.

Sempre che abbia il coraggio di fermarmi e raccoglierli.

lunedì 8 ottobre 2012

Vorrei ma non riesco

Ecco, vorrei fare un blog anonimo, ma è un casino, perché per averlo davvero anonimo devo creare un nuovo profilo Google (se voglio rimanere su blogger e voglio), quindi fare login e poi logout e poi attenzione qua, attenzione là.. Che bordello totale.. Eccheccazzo!

Un po' troppo sbattimento, a dire la verità.. Per ora evito, poi staremo a vedee quali saranno le vere necessità..

venerdì 5 ottobre 2012

Ouch, la morte!

L'ho interrotto, per la prima volta, e ho risposto: "Sì, anch'io aspiro a qualcosa"
"E a cosa aspira? Sentiamo"
Per farlo felice ho risposto:
"Alla morte". Ma ho provato dolore perché quello che dicevo era la verità.

Quello che dice (non so nemmeno il suo nome, dannato Parise!) è anche la mia verità. Non fraintendiamo, non penso alla morte come potrebbe pensarci un aspirante sucida, piuttosto a una forma pigra di eliminare tutte le noie e le fatiche; come la fine di una giornata lavorativa che dura anni e anni; come la visione del letto mentre distrutto e ubriaco dopo una serata a ballare ti stai lavando i denti.

Forse è un pensiero più diffuso di quanto possa immaginarmi. Sinceramente non me ne potrebbe fregare di meno: ho smesso di credermi speciale da troppo tempo.

Ah, credo sia arrivato il momento di aprire un blog anonimo: non scrivo tanto, ma ultimamente preferirei non essere letto da chi mi conosce.

Prima notturna in mtb evah!

Prima notturna evah. E in solitaria, pure.

Sono fiero di me.

Per tutta la strada fino alla salita mi cago addosso: sono senza luci posteriori e le automobili non mi vedono da dietro. La prossima volta mi metterò la lucina rossa dietro, così sono più tranquillo. Decido di non andare sul pistino perché ho avuto enormi difficoltà con la luce, figurati col buio. Magari più avanti, quando avrò preso confidenza alla luce del sole.

Una volta giunto alla salita, faccio partire la musica a palla in cuffia, per non sentire suoni strani prodotti dai boschi. Mi metto pure il casco integrale direttamente in testa, per sentirmi più protetto, per sentirmi più "Ehi, io sono dentro e voi siete fuori, dannate bestie selvatiche!".

E comincio a pedalare. A velocità fotoniche, perché mi sto cagando addosso in modo assurdo. Guardo solo e unicamente dritto davanti a me, per evitare di incrociare qualche sguardo di qualche strana bestia, pronta a sbranarmi.

La salita finisce quasi subito e comincia la parte in discesa, che però ha una pendenza infima e proprio per quello è divertente, anche se non prendo mai troppa velocità. Anche se avessi potuto, comunque, non l'avrei permesso, perché la visione è limitata a qualche metro (è buio pesto: dopotutto sono in montagna).

Sento la nausea da affaticamente e mi rendo conto effettivamente che sto spingendo come un matto a causa della paura del buio. Eppure non mi è successo niente, fino a quel momento. Perciò mi tranquillizzo leggermente (non troppo, perché sono un cagasotto) e rallento il ritmo, addirittura scendendo a spingere nei punti più pesanti (il terreno è scassato e quindi in salita in un paio di punti non riesco ad andare).

Finisco il giro abbastanza rapidamente, perché non ho ricaricato la batteria e quindi non so esattamente quando mi si spegnerà. Ma anche perché per essere la prima volta mi sembra abbastanza: ho meno paura dell'inizio, ma non mi sento comunque a mio agio. Ci vorrà un po' di tempo prima che riesca ad abituarmici.

La prima cosa che ho notato, durante la discesa, è il modo in cui affronto il percorso: sono molto più aggressivo e molto più sicuro nonostante ci veda meno. Questo non significa necessariamente che le velocità siano più elevate, ma probabilmente il fatto di vederci meno gioca a mio favore, perché non il tempo di spaventarmi a ogni pietra o radice che incontro, dato che le vedo solo all'ultimo momento.

La luce funziona a meraviglia, anche se sento la mancanza di una luce aggiuntiva da attaccare al casco. Sarà il mio prossimo acquisto urgente. Dovrò anche trovare un modo per fissarla per bene, dato che quando entri in punti un po' scassati tende a spostarsi finché punta verso il cielo e non serve più a nulla.

E' stato bello, mistico e allo stesso tempo da scagallonamento. Non vedo l'ora di ripeterlo martedì prossimo.

martedì 25 settembre 2012

Mi è tornato in mente I (heart) Huckabees


Mi è tornato recentemente in mente uno dei migliori film che abbia mai visto in vita mia, perciò ho deciso di riproporre un post che avevo scritto taaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaanto tempo fa. Perché per me se uno non ha visto questo film è uno scemostupidocretino e l'unica cosa che può fare è riparare.
I (heart) HuckabeesIeri notte, non riuscendo a dormire, mi son messo su il dvd di "I Huckabees", il cui sito è visitabile andando qua. E' un film non proprio nuovo, è uscito nel 2004, ma quando lo vidi ne rimasi così colpito che mi rimase sempre la voglia di comprarlo. A Londra, dovendo completare il trittico di un "3 for £18", me lo sono trovato davanti e, senza esitazioni, l'ho acquistato.

E' un film assurdo e frenetico nei dialoghi. L'attore principale, Jason Schwartzman, con la sua calma esteriore controbilanciata da una schizofrenia interiore, è perfetto per la parte, lo stesso vale per Mark Wahlberg (già visto in "Three kings" - che mi è piaciuto alquanto - dello stesso regista e, per la roba più commerciale, nel "Pianeta delle scimmie"), che però ha un modo di parlare che fatico un po' a capire.

Per farvi capire di che tipo di film stiamo parlando, la pellicola comincia con Albert (che poi sarebbe Jason) che, tra un fuck e un shit, pensa di lasciare il lavoro e subito dopo di non lasciarlo, poi subito dopo di lasciarlo e subito dopo ancora di non lasciarlo, mentre cammina tranquillamente - quindi dentro un continuo "fuck, shit, fucker" e fuori rilassato - verso un masso in una specie di parco.. un masso rappresentante un piccolo pezzo del suddetto parco che lui e la sua Open Space sono riusciti a salvare da Huckabees, compagnia intenzionata a costruire in quest'area un nuovo centro commerciale. E giunto sul luogo, dedica al masso una poesia:

Nobody sits like this rock sits.
You rock, rock.
The rock just sits and is.
You show us how to just sit here
And that's what we need.


Dopo la poesia, rivolto ad un collega, dice di avere un appuntamento con un ragazzo africano. Il collega gli chiede: "Quale ragazzo africano?" e Albert, incalzante, risponde "Esatto, quale ragazzo africano?" e se ne va. Ed il film comincia.
Albert è alla ricerca del significato della coincidenza che lo ha portato ad incontrare questo ragazzo africano per ben tre volte e per arrivare alla soluzione decide di interpellare Bernard e Vivian, una coppia di detective esistenziali.
Il primo incontro con Vivian comincia con circa 20 secondi di silenzio durante i quali i due si guardano.. quando poi Albert si alza per andarsene, lei comincia a parlare. Dopo un primo discorso, lei salta fuori con la seguente domanda: "Hai mai trasceso lo spazio ed il tempo?" e lui risponde "Si... No... Tempo, non spazio..." e poi ammette "No, non so di cosa tu stia parlando".

Un altro momento degno di nota (e ce ne sono davvero tanti) è quando Albert e Brad usano il metodo di Caterine, una detective esistenziale francese, per smettere di pensare: si colpiscono in faccia con un pallone di gomma (presente quelli su cui ci si siede sopra e si rimbalza?) finchè ad un certo punto, con lo sguardo perso nel vuoto, hanno la mente completamente svuotata dei pensieri e ciò è bene, perchè il non pensare porta alla non sofferenza.

Lo si potrebbe definire un film filosofico-esistenziale, in cui c'è una lotta tra le due teorie "Siamo tutt'uno con ciò che ci circonda" e "Siamo soli nell'universo". Argomento incredibilmente pesante che però David Russell, il regista,  riesce a rendere digeribile senza alcun problema. Certo, è in un certo senso cerebrale soprattutto nei momenti in cui i dialoghi si fanno fitti fitti ed incalzanti, perchè in pochissimo tempo vengono inseriti concetti che necessiterebbero di ben più di 3 minuti per essere discussi e compresi.

Quanto ho scritto dovrebbe essere abbastanza per stimolare la curiosità delle persone intelligenti a cui è mirato questo post. Nel caso aveste ancora qualche dubbio, consiglio vivamente di andare a vedervi il trailer.

lunedì 24 settembre 2012

Un po' mi manca..

Ogni tanto, nonostante non abbia granché da raccontare, sento la mancanza del mio altro blog, sul quale scrivevo anticamente.. quello dove non mi chiamavo Masatomo e dove dicevo tutto quello che volevo dire senza aver paura di essere riconosciuto. Anche perché usavo nomi fittizi che descrivevano le persone (es. Magra, Ballerina, Robustina, BiondaScema e cose del genere), quindi difficilmente qualcuno mi avrebbe potuto riconoscere.

Ok, ci scrivevo solo in certi momenti di estrema, estremissima sincerità mista a estremo, estremissimo cinismo. Di solito si trattava di male di vivere legato a fanciulle; altre volte al bene di vivere legato a fanciulle. Cioè, nel senso, nel primo caso soffrivo tutto il soffribile che solo io nel mondo; nel secondo parlavo di sesso e di quanto la bambolina X mi piaceva così cosà ed era un mero oggetto sessuale mentre mi piaceva di più la bambolina Y ma che fatica uscirci, etc.. Ehm.. ecco, il tono più o meno era questo. Il tono. Perché le parole erano ben più esplicite. Ma andiamo oltre.

Il fatto che non ci scriva più (e con la morte di Splinder non esiste nemmeno più da nessuna parte, quindi sarebbe inutile fare una ricerca per Robustina o BiondaScema, anche perché erano nomi un po' più elaborati) significa che la mia vita si sia definitivamente, totalmente appiattita. Come viene riflesso anche dal fatto che non stia più scrivendo qua. Anche dal fatto che ogni tanto penso "Ehi, non scrivo più della mia vita ma scrivo solo di bici, eppure vorrei scrivere qualcosa di più!". Anche dal fatto che provo a ritrovare quel flow che mi faceva scrivere cose interessanti da leggere mentre ora faccio fatica a mantenere il focus su quello che sto scrivendo.

Ora come ora avrei una cosa da scrivere, ma non posso, perché nonostante sia passato a Blogger dopo circa 6 anni di inattività su Splinder e abbia perso del tutto il piccolo gruppettino di persone che mi seguivano regolarmente, in fondo sono qua come Masatomo e chiunque in qualsiasi momento potrebbe scrivermi.

Il timore dello sgamo, come sempre, è troppo potenzaviolenza. E io sono troppo paranoico.

Ma al di fuori della bici non esiste più niente che mi interessi?!?!?!?!?!?

giovedì 13 settembre 2012

Cambia qua, cambia là

Un giorno va tutto ok, poi per qualche motivo la gente si sveglia così cosà e di punto in bianco se ne salta fuori con sorprese che sei lì e dici "Eh?!?"
Ennesima dimostrazione di quanto tutti si lamentino che "Ma non ti fai mai sentire!" quando nemmeno loro lo fanno e poi invece è colpa tua.. Ma cos'è questo dare responsabilità agli altri che tu per primo non sei in grado di assumerti?
Come sono contento di essere l'egoista asociale solitario che sono..

mercoledì 22 agosto 2012

Domande strane

A volte mi faccio domande strane. Ad esempio: "Ma perché sto ingrassando?"
Poi però mi rendo conto che non sto per niente ingrassando, allora mi chiedo "Ma perché sono grasso?".
E quando mi rendo conto che invece sono magro, realizzo una cosa: mi faccio domande stupide. Tipo "Ma perché il rosso è rosso?"
Rispondendomi "Perché se fosse verde sarebbe verde" mi rendo decisamente conto che è proprio vero: mi pongo domande proprio stupide.

giovedì 16 agosto 2012

La sfida della seggiovia

La sfida della seggiovia
(una storia di Masatomo, con Riccardo Fasana e Riccardo Di, in quel di Spiazzi di Gromo).

"Ehi Masa", lancia la sfida, Fasana, "a metà, nel punto basso, saltiamo giù dalla seggiovia e poi ci risaltiamo su."
"Yeah boy, però facciamo una giravolta", concordiamo.

Fasana salta giù, fa la giravolta, risalta su. One point.

E' il mio turno.

Salto giù dalla seggiovia.

"Uh, e adesso.. cosa devo fare, cosa devo fare? Ah sì, fare una giravolta", la faccio.
"Yeah man, I'm da boss, ora devo risaltare sulla seggiovia", mi giro rivolto verso la seggiolina e la vedo arrivare verso di me più veloce di quanto pensassi.
"Jump!" ma mi dimentico che devo sedermici sopra, quindi dovrei saltare e rigirarmi.
"Ouch!", prendo la seggiovia sul petto. Fail.

Meno male che la seggiolina successiva è vuota. Intanto la mia bici si fa metà risalita da sola.

Fasana 1 - 0 Masatomo

martedì 14 agosto 2012

Cose strane

Succedono sempre cose strane.

Si dice che la gente cresca; che cambi, ma in verità rimane uguale dentro. No, è vero, non tutta la gente.
Io sono io sin da quando ero piccolo così e mangiavo i nikudango che faceva mio padre. I quali, ora che sono adulto, vengono bene anche a me.

Sai quando dicono che un bambino se ne fotte di quel giocattolo nell'armadio finché qualcuno non glielo porta via? Di quel balocco che, se avesse una voce, romperebbe i coglioni dalla mattina alla sera dicendoti "Ehi, giochiamo? Giochiamo?", un po' come un Furby?

Se il bambino fosse un po' adulto penserebbe a come disfarsene; penserebbe a quanto sia una scocciatura tirar fuori il giocattolo e giocarci; penserebbe che quell'altro giocattolo è più figo e appena possibile ci gioca perché è più meglio ma però.

Poi però cosa succede? Che quel giocattolo che nemmeno gli piace troppo se lo prende in mano un altro bambino. Per una distrazione, per una fatalità, per una minchiata. Giusto quei due minuti. Giusto il tempo di andare in bagno o a far merenda con la Girella e quando torna in camera l'armadio è aperto e quel bambino - quel bambino che non si sa come sia entrato in casa, ma è una metafora, per dio - è lì che gioca con quel giocattolino.
Allora no, cazzo, non va bene! Quello è il suo giocattolo; deve stare nel suo armadio, scherziamo? E quando succede è un casino, perché tutte le sensazioni del bambino vengono stravolte. Ok, un bambino non capisce un cazzo tendenzialmente, ma qui si stanno usando metafore, per dio..

Uhm "Language" di Porter Robinson mi risuona nelle orecchie e suona anche bene, anche se è un progressive che si sposta leggermente verso le parti più commerciali dell'elettronica. Mi vien da pensare che possa essere il prossimo Tiesto.

Ops, scusate per la digressione.

Dicevo sensazioni stravolte. Quello che non voleva ora lo vuole, anche se sa che non è vero. Infatti non è vero, ma entrano in gioco altri fattori. Come ad esempio il senso di possesso infantile. Beh, è un bambino, mi sembra normale. Quindi si torna a giocare. Finché poi non tornerà la visione dell'armadio. Pensando a quanto sia una scocciatura dover giocare con quel giocattolo.

C'è stato un lungo periodo, anni fa, in cui ero sommerso da brutte sensazioni. È stato il periodo più fertile artisticamente e brutto e bello della mia vita, prima che quest'ultima si appiattisse. Si è appiattita perché avevo cominciato a provare sensazioni belle. E le sensazioni belle, si sa, impigriscono la mente. Perché le continue sensazioni belle; le sensazioni piatte senza picchi verso l'alto o il basso sono adatte alle persone banali e inutili.

Che bello, ogni tanto, tornare a provare sensazioni brutte. Ti fanno sentire vivo.

Peccato che durerà poco.

domenica 12 agosto 2012

Post ferie

Le ferie in Francia sono finite.

Sei giorni di discesa in sella, di cui due nel fango con i flat e 4 con gli spd.
Sei giorni di alcol serale, tra birra e vino a go go.
Sei giorni di parlata pugliese inventata e sensoless.
Sei giorni col dolore alla mano sinistra, non ancora del tutto guarita dalla biopsia, ma chissenefott.
Sei giorni di pump track in modalità ubriaca che ti fanno entrare in curva e pompi quando sei ancora in piega e quindi la bici scivola via e il doppio lo fai strisciando.
Sei giorni in cui ancora non hai capito come cazzo si fa a saltare decentemente senza ogni volta tendere all'impunto.
Sei giorni di gasamento totale e stanchezza astrale.

Ma anche un giorno in cui dici "Ma non so andare in bici!" perché finisci a Champery e ti fai quei tre passaggi a mano o sulla chicken line perché non hai voglia di cadere su quelle pendenze esagerate.

Sei giorni fuck yeah.

E dopo i pesi fatti stamattina (dopo un mese fermo, sempre a causa della mano), ora mangio e vado a pedalare per smaltire un po' di quest'alcol che ho esageratamente ingollato.

venerdì 3 agosto 2012

Lana o non Lana..

Mi ritengo una persona musicalmente preparata.. una persona particolarmente schizzinosa sulla musica.. poi ovviamente ci sono brani che mi piacciono nonostante non c'entrino nulla con la mia visione della musica.. come, ad esempio, il geniale "San Salvador".. e sul geniale ne sono millemila convinto e so che posso convincere chiunque che di genialità si tratti.

Però poi c'è lei.. Lana del Ray.. fosse un brano solo la metterei tra le San Salvador. E invece no, mi piacciono svariati brani. Sono di una tristezza esasperante. E lo sono non solo per i contenuti o per il sound, ma anche per quello che era quando si chiamava ancora Lizzy e quello che è diventata passando ad essere Lana. Cioè, quello che fa come Lana è meraviglioso, ok. Ma quando era Lizzy era meravigliosa anche lei.

Sono innamorato, c'è poco da fare. Probabilmente anche lei di me. Solo che nessuno l'ha informata ancora di questa cosa.

Eh, sono cose che succedono.

mercoledì 1 agosto 2012

Totalmente svuotato o svogliato?

Dire che è un'infinità di tempo che non scrivo è usare un eufemismo.

Il problema però non è che non stia scrivendo su questo blog, quanto il fatto che non abbia niente da scrivere che possa andare oltre alle 2 righe. Quelle di Facebook, per intenderci.

E mi sono già superato, infatti sento già la noia che mi sta assalendo e il cervello che mi si sta asciugando mentre si svuota rapidamente.

In verità è qualcosa che mi prende a 360: ho aperto un blog di bici, qualche tempo fa, e non scrivo nemmeno più su quello. Su Facebook scrivo due minchiatine super superficiali perché se mi azzardo a scrivere qualcosa di interessante, subito la gente comincia a evitarmi come la peste. No, non sto dicendo che le mie "amicizie" su Facebook siano stupide, ma che il contesto è diverso. I blog li seguono coloro che hanno voglia di leggere, che si soffermano a leggere oltre al fumettino o alla faccina disegnata scema (meme). Non che siano stupidi, certo, ma se si trovano su di uno strumento superficiale, è normale che si comportino superficialmente.

Vai oltre le tre righe? Basta, noia, buuuuuu.. "Cosa ti succede?" o altre domande retoriche poste mentre stanno guardando l'ultima vignettina fumettina dove una malata di Alzheimer dice "Avrò pure l'Alzheimer ma almeno non ho l'Alzheimer".

Questo, però, sono anche io. Anche io ne faccio parto. C'è poco da lamentarsi. Tutto diventa più veloce. E tutti diventiamo più veloci.

E pensare che invece musicalmente se mi dai un brano di 10 minuti - interessante, intendo - sbrodolo come se mi avessero messo una manciata di Citrosodina in bocca tappandomi il naso.

Ci rileggiamo al prossimo post. Chissà quando.

venerdì 10 febbraio 2012

Quote che ispirano 05

"If you wanna complaint, I'm not the complaint department"

Tipologia: canzone
Autore: Lykke Li
Album: Youth Novels
Brano: Complaint Department

Quote che ispirano 04

"Another scar to emphasize who you are"

Tipologia: canzone
Autore: New Young Pony Club
Album: Fantastic Playroom
Brano: Tight Fit

Quote che ispirano 03

"You cut me like a double edge sword, now I'm split in the middle, tell me which side do you pick?"

Tipologia: canzone
Autore: Emika
Disco: Emika
Brano: Double Edge

Quote che ispirano 02

"He knows, as all the cleverst ones do, tha no human being is so interesting that he can't make himself more interesting still by acting retarded at random intervals."

Tipologia: libro
Autore: Walter Kirn 
Libro: Up in the air

Quote che ispirano 01

"Don't live by the doctrine of the ignoble ease, but by toil and effort, by labor and strife! The highest form of success comes to the man who shrinks not from danger or work, and who therefore wins the ultimate triumph."

Tipologia: fumetto
Autore: Scrooge McDuck (attraverso la penna di Don Rosa)
Dove: The Life and Times of Scrooge McDuck Companion, Capitolo10B.