sabato 24 dicembre 2011

Di Natale e ricordi

Io sono mezzo giapponese, quindi non ho mai sentito il Natale in modo troppo forte, dato che, per chi non lo sapesse, non fa parte della cultura giapponese e di conseguenza mio padre non ce l'aveva tra le priorità della vita. Che meraviglia, l'anno scorso, quando in questi giorni ero in Giappone e a Natale non è successo niente. E a Capodanno nessun botto o countdown, ma solo guardare l'orologio, dire "Ehi, mezzanotte è passata", alzarsi con la birra in mano e andare al tempio con mio padre e mio zio, per bruciare un pezzettino di corda come buon auspicio.

Fino all'età in cui ho potuto davvero cominciare a decidere da me se fare o non fare le cose, il giorno di Natale si andava tutti a casa della zia, per pranzare.

Ecco, credo che sia uno dei ricordi più tristi della mia infanzia. Non tanto per mia zia, che stimo, quanto perché mi sentivo obbligato a fare qualcosa che per me, già allora, non aveva alcuna importanza, alcun senso. Il mio senso di famiglia è ben diverso da quello di tante, tante persone (tutte quelle che conosco, a dire il vero, tranne mio fratello, che so che condivide la mia stessa visione, non a caso non ci vediamo né sentiamo da un anno e non sentiamo nemmeno l'esigenza di farlo semplicemente perché.. non serve), così come lo è il mio concetto di amicizia.

Io non lo odio il Natale; nemmeno odio chi lo ama, il Natale. E' solo un giorno come un altro. O forse è solo un giorno nel quale tutte le persone che conosco non ci sono. Né per uscire, né per andare in bici. E di questo, forse, un pochino mi rammarico.

Per fortuna dura solo un giorno.

sabato 10 dicembre 2011

Importazione errata

Ovviamente mi ha importato tutti i post col mese di novembre 1999.. e non avevo ancora un blog, a quell'epoca.. sigh..

Ah, sì, dimenticavo di specificare perché l'ho scritto: Splinder chiude, così ho trasferito tutto di qua.. che rimanga per i posteri!