martedì 30 novembre 1999

Sao Paulo, praia e (no)samba

Non so se riusciremo ad andare a ballare qualche volta prima di tornare a Milano. Sarà il caldo, sarà l'alcol, sarà il mio corpo che, per logica, dovrebbe tremare a dicembre ed invece suda, ma la stanchezza regna sovrana. C'è anche da dire che stare qui è mentalmente molto faticoso: per quanto io riesca a capire molte delle parole di per sé, il significato dei discorsi interi spesso mi scivola via. E' come vedere un film con lo shuffle e che ogni 10 secondi salta avanti o indietro casualmente: ciò che gli occhi vedono lo si capisce, ma la storia rimane un po' oscura. Tutto ciò comporta un livello di concentrazione elevatissimo da parte mia, che, in fondo, mi succhia le forze. Mi piace, comunque, tutto ciò, e notare che, di giorno in giorno, capisco sempre più e che riesco anche a partecipare ai discorsi che vengono fatti mi aiuta molto.

Non sto vedendo molto di questa città affascinante: una volta sono a pranzo con i familiari di J e mi fermo (molto volentieri) a parlare con sua nonna - Andrietta Arborio di Gattinara - (vedova di Sándor Lénárd), che è una fonte incredibile di sapere e di storia trasudata da tutti i pori (io e J abbiamo poi deciso di aprire un blog con i suoi scritti, i suoi pensieri, perché tutta questa conoscenza DEVE diventare patrimonio di tutti); un'altra volta sono in un parco a bere e smangiucchiare con gli amici di J; un'altra volta ancora sono spossato e svogliato, soprattutto a causa della birra della sera prima ingollata fino alle 4 del mattino.

Comunque oggi mi sono fatto un bagno nella piscina del palazzo ed ho preso un po' di sole.

Capodanno? Probabilmente lo si passerà principalmente in auto, per andare in spiaggia a guardare i fuochi artificiali con la famiglia di Juliana (eh si, fuochi artificiali.. ehm.. bello). Poi o ci si fermerà lì o ci si metterà di nuovo in auto per tornare qui a Sao Paulo. Di nuovo in auto.. ehm..

Lo so, lo so: e stare con i propri coetanei, ubriacandosi, facendo cagnara con musica a palla, ballando, bevendo di nuovo, ballando ancora? Magari al ritmo di samba (che, ovviamente, non so ballare) coi piedi nell'acqua dell'Oceano per poi stendersi sulla sabbia e rimanere lì a fare [inserire-ciò-che-si-preferisce-fare]..

No, purtroppo no.

Magari l'anno prossimo. Che gli amici di J ci stanno dentro, ma stare in mezzo ad una vera famiglia, quella di Juliana, è qualcosa che pochissime volte (mai negli ultimi 1031 anni) ho provato, in vita mia.

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