martedì 30 novembre 1999

Ma se?

Una volta all'anno, quindi, c'è un'ora che non esiste: quando si porta l'ora avanti, dalle 2 alle 3 com'è successo ieri notte, c'è quell'ora di mezzo che finisce in un limbo di non esistenza.
Se perciò qualche mese fa avessi detto a qualcuno "Ci vediamo alle 2.30 davanti alla metropolitana", non ci saremmo mai potuti incontrare. Si sarebbero creati degli strappi spazio-temporali?

E quando invece portiamo l'ora indietro? Mettiamo che uno dei miei figli nasca alle 2.30 e poi alle 3 si torna indietro. Ufficialmente cosa devo dire? Che è nato/a il giorno x alle 2.30 "primavolta" o 2.30 "secondavolta"? Perché se io dico solo che è nato/a alle 2.30 poi starei omettendo delle informazioni importanti, considerando che c'è ben un'ora di differenza.

Per non parlare del fatto che potrei dire "Alle 2.30 ero già a casa" e non mentire, nonostante alle 2.30 "primavolta", in verità, mi trovassi ancora all'aeroporto.

Sempre in questo secondo caso, se dovessi prendere un aereo alle 2.30? Le 2.30 nuove o le 2.30 vecchie? "Non preoccuparti", dirà qualcuno "tu vai alle 2 in aeroporto così sei sicuro". Si, ma se volessi festeggiare il compleanno di mio/a figlio/a in "tempo reale" come potrei fare? Sarebbe comodo, si, se fosse nato/a alle 2.30 "primavolta" e l'aereo partisse alle 2.30 "secondavolta".

Tutti noi, insomma, abbiamo il dono dell'ubiquità una volta all'anno (quando portiamo avanti l'ora) e, per una volta all'anno, per un'ora, spariamo in una sorta di limbo perché alla domanda "Dov'eri tra le 2 e le 3 del 30 di Marzo 2008" noi non possiamo in alcun modo rispondere. O possiamo dire che siamo stati fermi immobili per un'ora intera che, nella verità, non è mai passata né esistita.
Detto ciò, a Londra non ci andrò mai più per andare a ballare il sabato notte quando c'è il cambio dell'ora, entrando quindi nel locale all'una (dopo mezz'ora di coda) ed uscendo in pratica alle 3 che in verità sono le 2, per andare a prendere un aereo, arrivare a casa alle 12 dopo una tragedia trenitaliana distrutto più che distrutto e mettermi nel letto e svegliarmi alle 18.30 completamente rincoglionito (e se vi dicessi che Juliana in tutto questo è pure andata a lavorare?) con ancora nello stomaco uno schifo di pasta thailandese che neanche domani avrò digerito completamente ed in generale uno stato di salute da buttare nel cesso a causa del vento e delle temperature britanniche che neanche a Milano d'inverno pieno.

Vabbè, copiancolla nel libro, va'..

Video del Fabric. Niente di che, ovviamente.


4 commenti:

  1. mmh..
    non c'è paradosso in queso caso, o dono dell'obiquità.
    Il tempo rimane costante, è la prospettiva che gli ha attribuito l'uomo che cambia.
    L'incontro è in un determinato lasso temporale preciso.
    l'unico problema è che si incontra un pò di difficoltà per mettersi d'accordo su quale ora utilizzare..

    Per esempio se prendiamo come utilizzo per la misurazione del tempo l'orario internet, non abbiamo difficoltà ad incontrarci anche quando l'ora legale passa in solare e viceversa.

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  2. e ti è andata bene che hai fatto solo mezzora di coda.
    sarà stata una serata fiacca.

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  3. e non so cosa dirti, le poche volte che ci sono andato era di venerdì e perchè la serata era potente, quindi magari sono stato sfigato/fortunato io a farmi un ora e più di coda.
    cmq ci sarò stato 4 volte a dir tanto, sono più da posti piccoli, tipo il plastic people quando c'era resident steve bicknell.

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  4. ah ho capito dopo.
    essì in effetti non me lo sarei mai aspettato, io chiedevo solo un ragguaglio sul modello e la marca.
    stamattina in più mi è arrivato un messaggio sul cellu spagnolo con scritto che è arrivato un pacchetto dal canada quindi...

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