martedì 30 novembre 1999

Cos'è successo?

Ieri mattina avevo appena dato da mangiare ai due gattini, dopo aver aperto la finestra del balcone verandato, per far prendere aria a quella zona un po' soffocata dai fumi dei resti organici delle due bestioline.

Come sempre, dopo mangiato, Tofu e Hashi hanno cominciato a fare casino, giocando.

Mi sono spostato per andare a lavarmi i denti ed ho sentito uno strano rumore, diverso dai soliti suoni: era il rumore della ringhiera del balcone, che non avevo mai sentito prima, proprio perché la parte in metallo è all'esterno dei vetri. Dentro di me ho capito subito cos'era successo.

Quando sono andato a guardare giù - siamo al sesto piano - ho visto Tofu steso a terra. La sua zampetta posteriore scattava, come quando gli esseri viventi stanno agonizzando.

Cuore a mille.

Ho chiamato subito il veterinario per chiedergli cosa fare: diciamo che non ho avuto il sangue freddo per capire la situazione e non sapevo assolutamente come muovermi. Oltretutto, inconsciamente, il movimento della zampa e la posizione innaturale di Tofu mi avevano fatto capire che non ci sarebbe stato nulla da fare.

Quando ho raccontato al vet cos'era successo, mi ha chiesto se il gatto fosse vivo o morto: sono tornato al balcone e Tofu, ormai, non si muoveva più.

Juliana nel frattempo si era svegliata ed aveva capito cos'era successo.

Dopo circa mezz'ora, ho preso delle cose per andare a recuperare il corpo, da portare dal veterinaio. Lo so, trenta minuti sono tanti, ma sarò onesto (soprattutto con me stess): mi è mancato il coraggio d'andare a vedere il corpicino senza vita del mio gattino. Quando sono sceso, il gatto non c'era più. E l'ora coincideva esattamente con le pulizie. Credo che, da quando l'avevo visto l'ultima volta al momento in cui sono sceso, qualcuno l'abbia raccolto e gettato via. No, non ce l'ho con quel qualcuno, perché per lui non era altro che un gatto morto sulla rampa di un garage.

Stasera andremo a prendere il "cuginetto" (data la somiglianza) di Tofu e Hashi. No, non vogliamo rimpiazzare il primo, perché ciò non potrà mai succedere. E no, non pensiamo che i gatti siano oggetti, nonostante possa sembrare così. Semplicemente siamo due persone che passano molte ore fuori casa, durante le quali Hashi rimane sola. E non ci va che rimanga sola. Il motivo per cui sin dall'inizio avevamo adotattato due gattini e non uno era quello di far sì che i due si tenessero compagnia. E tale motivo sussiste.

Non conosco la psicologia felina e non ho idea di come Hashi vivrà questo nuovo arrivo, ma io ho sempre avuto un fratello - nonostante il nostro rapporto, che però è diventato "assurdo" solo a tarda età - e così è stato anche per Juliana: non siamo cresciuti come figli unici e non vogliamo che anche Hashi cresca sola. Certo, non crescerà con il suo fratellino, come avremmo desiderato io e J, ma crescerà con un amichetto.

La tristezza è immensa e non penso si possa trasmettere attraverso un blog, soprattutto se non si è mai entrati in contatto con il nostro Tofinho: non avrei mai creduto di potermi affezionare così tanto ad un gattino. Ieri i miei occhi sono stati rubinetti, dai quali l'acqua usciva e poi si fermava; usciva e si fermava. Oggi la situazione è migliore rispetto a ieri. Considerando, però, che sono in ufficio e che certi sfoghi non posso lasciarli fluire liberamente.

Non ci credo, a dio e al paradiso e all'inferno e al karma e alla reincarnazione e a tutte queste cose che, per come la vedo io, sono solo un bisogno a cui l'uomo si aggrappa perché non può accettare che non ci sia più nulla, dopo la morte: io credo che un essere vivente continui sempre a vivere nei pensieri e nei ricordi, perciò ogni essere vivente è eterno per la durata di circa due generazioni. Poi, siccome il mondo va avanti, si finisce tutti nell'oblio finale, a meno che non si sia lasciato un segno della propria esistenza.

Non ci credo, dicevo, ma se ci credessi mi piacerebbe immaginare che Tofu stesse facendo compagnia a mia madre. E la stesse facendo impazzire, come faceva impazzire me. Ma che la stia anche coccolando, facendo la pasta con le zampette come faceva su di me ogni singola volta in cui mi mettevo sul divano a giocare con le console.

Ciao Tofu.. e poi di nuovo.

8 commenti:

  1. Ciao Masatomo, un abbraccio a te e a Juliana.
    Simo

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  2. Ho anche io due gatti, posso solo immaginare...mi dispiace tantissimo :(

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  3. hai cambiato il primo periodo !
    inoltre mi sembra che scrivere con Costanza abbia reso fluida la tua prosa.
    mi piacerebbe se mi inviassi delle parti del tuo libro.

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  4. Sorry per Tofu. E per voi.

    Strange now to think of you, gone without corsets & eyes, while I walk on
    the sunny pavement of Greenwich Village.
    downtown Manhattan, clear winter noon, and I've been up all night, talking,
    talking, reading the Kaddish aloud, listening to Ray Charles blues
    shout blind on the phonograph
    the rhythm the rhythm - and your memory in my head three years after -
    And read Adonais' last triumphant stanzas aloud -wept, realizing
    how we suffer -
    And how Death is that remedy all singers dream of, sing, remember,
    prophesy as in the Hebrew Anthem, or the Buddhist Book of Answers


    (Allen Ginsberg)

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  5. @anonimo 5: se mi dici come, ti do anche il libro.

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  6. patatino luiii...
    mi dispiace tantissimo!! :(
    giusto qst estate c'era una micia coi suoi gattini vicino a casa mia,tutti piccolini e tenerosi..

    un mega hug
    nocedkokko

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