martedì 30 novembre 1999

FAQ Giappone

D: Com'è andato il viaggio?
R: Andato molto bene, grazie.

D: Dove siete stati?
R: Kyoto dai nonni, Yanase (in campagna) da alcuni zii, Miyajima, Iga-Ueno, Tokyo.

D: E basta?
R: Tu dove sei stato, in Giappone?

D: Highlights del viaggio?
R: Rispondendo anche a nome di Juliana, direi due spettacoli di teatro Kabuki a cui abbiamo assistito a Tokyo. Mi aspettavo una rottura di coglioni tremenda, perciò siamo stati allo spettacolo mattutino, solo un atto. Ma ci è piaciuto talmente tanto che abbiamo deciso di assistire ad uno spettacolo completo, al pomeriggio. Ed abbiamo quindi preso una cosa tipo poltronissime, in sesta fila, e ci siamo visti gli attori a pochi metri da noi. Davvero fantastico ed emozionante. Davvero. Soprattutto perché avevamo delle cuffiette che in inglese ci spiegavano approfonditamente cosa stava accadendo davanti ai nostri occhi.
E poi ovviamente stare coi nonni, nonostante a tratti fosse un po' stressante a causa.. beh, a causa del loro essere nonni.

D: Avete comprato qualcosa?
R: Oltre a 20 kg circa di cibo vario da portarci qua, io ho comprato una PSP bianca con tre giochi, un gioco cagatissima per DS e tre macchine fotografiche che qui ancora no no. Ah, una di queste, la Fujifilm Finepix Z200 rosso e nera, la vendiamo a circa €200, per chi potesse essere interessato. Ancora non è uscita al di fuori del giappone. Un vero affare, è pure molto stylish. La trovate qua su Ebay. Ve lo segnalo perché nessuno ha ancora fatto nemmeno un'offerta, dato che nessuno ancora conosce la macchina fotografica.

D: Foto o video da farci vedere?
R: Appena avrò un attimo di tempo per montare qualcosina, sistemare qualche foto e cose così.

D: Avete mangiato tanto?
R: Tanto. Ma tanto tanto. Soprattutto dai nonni. Tipo che non avevamo quasi mai fame perché era tutto un mangiare.

D: E avete..
R: Si, abbiamo. Io andavo a birra, praticamente, mentre J a sake. Che in verità si chiama "Nihonshu": se andate in un posto e chiedete "Sake" loro rispondono "Nihonshu?", perché in giapponese con "Sake" si intendono le bevande alcoliche in generale. Quindi tanto vale dire direttamente "Nihonshu" e sei a posto.

D: Mmm.. è la stagione delle pioggie, in Giappone.
R: Prendi l'ombrello, cosa vuoi da me. Durante il nostro viaggio avrà piovuto si e no due o tre giorni. Però alcuni giorni faceva abbastanza caldo e, soprattutto a Tokyo, un umido incredibile.

D: Avete conosciuto qualcuno?
R: Solo un paio di ragazzi, cosiddetti salarymen, mentre mangiavamo seduti per terra. Hanno cominciato a chiedere di dove fossimo e cose del genere ed abbiamo conversato una decina di minuti. In verità ho conversato io perché Juliana non parla giapponese. Lei, nel frattempo, giocava con delle formiche. Ehm.

D: Il tuo giapponese?
R: Ogni volta fa sempre più fatica a riemergere. Ho un vocabolario limitatissimo, nonostante la struttura della lingua mi risulti abbastanza naturale. La prima volta che devo dire cose come "Il ristorante di ramen che piace a mio padre" ci devo pensare un secondo in più, ma poi mi torna tutto in mente (in giapponese viene fuori una roba tipo "A mio padre / che piace / ristorante di ramen"). Comunque riesco a farmi capire. A volte. Perché poi quando la cosa si fa davvero complessa devo procedere a gesti e a parole un po' a caso, un po' a mo' di indigeno che parla la lingua degli invasori.

D: Quindi?
R: Quindi voglio studiare un po' questa lingua, perché non esiste che mi faccia sfuggire il 50% di ciò che sono e, soprattutto, una cultura in cui mi riconosco molto e di cui, ogni volta che me ne ricordo, sento la mancanza.

D: Juliana cosa dice?
R: Che Tokyo è il "buchicho", ossia il posto centrale. E che le piacerebbe vivere lì, ma ovviamente la lingua è un ostacolo enorme. Chissà.

D: In chiusura?
R: Il viaggio di andata è stato ok, il ritorno uno stress, durato all'incirca 24 ore tra una cosa e l'altra.

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