martedì 30 novembre 1999

Diuresi

Il cesso è il centroIn periodi come questo l'immagine di McDonald's e dei suoi cessi mi appare come un paradiso: l'odorino acre di piscio sulle pareti; le secrezioni diarreiche spruzzate in tutte le direzioni da qualcuno che ha mangiato un cheeseburger di troppo.. soprattutto sulle pareti; la coda umida di persone in attesa di pucciare i piedi nell'urina di altri.

Mi immagino lì, con un mocio vileda oltremisura, di colore grigio consumo, mentre sorrido ai peti altamente sonori di quel signore consumato dal jet lag. O mentre, col panno arancione stanco, pulisco il lavello dove quella signora con le occhiaie di chi ha visto più albe di quante ne ha viste una spiaggia di una cartolina romantica ha appena finito di lavarsi le mani ed il viso, lanciando di qua e di là goccioline di quel sapone liquido che chiamarlo corrosivo è sminuirne la forza distruttiva.

Sono in pieno periodo diuretico e probabilmente se una bottiglietta d'acqua mi bevesse sarebbe lei ad avere problemi di incontinenza. Ho la diuresi da rigetto, avete presente? Quella dove pisci su cose che se le regalassi ad altri griderebbero al miracolo. Ma pisci qualche gocciolina. No. Diventi una sorta di fontanella con temperature simili a quelle di un geyser, per evitare che l'eccessivo freddo ne congeli il liquido; liquido in tali quantità che, davanti a te-versione-fontana, Niagara smette di essere il nome di una cascata e torna a rappresentare il nome di un prodotto degli anni 90 per sturare i cessi, vergognandosi di risultare una mera pozzangherina di fronte a così tanta H2O generata dal tuo corpo.

Cambiando radicalmente discorso, ciò che dice Marteen Troost è vero: "I libri non si scrivono da soli". Soprattutto se sono libri di finzione. Una autobiografia è semplice: scrivi quello che è successo e via, ma un romanzo con avvenimenti che esistono solo nella mia mente è tutt'altra cosa.

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