La Casa Editrice Montedit mi ha risposto: ha detto che il mio libro ha avuto esito negativo esclusivamente perché tratta di persone che esistono e di fatti realmente accaduti e che ciò potrebbe creare problemi di vario tipo. Hanno anche riportato, nella lettera, il mio nome, cognome e titolo dell'opera. Ora, sin dalla sinopsi è chiaro che si tratta di una autobiografia, quindi non so se l'abbiamo effettivamente letto o meno, ma perlomeno hanno dimostrato una certa serietà non proponendomi di pubblicarlo a pagamento. Un punto a loro favore che genera un consiglio: se non state scrivendo una autobiografia, provate a mandare il manoscritto a loro, credo siano meglio delle solitenotechetidiconoYeahBelLibro,paga.
Passiamo ad altro.
Apro gli occhi alle 8.27.
"Noooo, di nuovo!", penso prendendo il telefonino e vedendo che l'allarme non è entrato in funzione per l'ennesima volta. "Ecco, adesso cosa scrivo ad Alba - la persona di Milestone a cui devo notificare, tra le altre cose, le mie presenze in ufficio - un'altra volta che non mi è partito l'allarme?". Mando affanculo il telefonino e penso che, d'ora in poi, userò anche la sveglietta quella da €3 comprata in Giappone perché non è per un cazzo affidabile, il supercellulare che quasi fa i massaggi ma non sa svegliarmi al mattino.
Scendo dal soppalco di corsa, mi infilo nella doccia quasi senza togliermi di dosso i vestiti e la mia mente comincia a pensare ad una soluzione. Poi mi viene in mente che c'è pure lo sciopero dei mezzi e che quindi ho solo 15 minuti circa per finire di lavarmi, vestirmi e correre in metropolitana (da un paio di settimane non uso più la bicicletta, in particolare perché non trovo più i miei guantoni supercaldi ed un giorno ho provato ad andare in ufficio senza, arrivando alla mia scrivania con i ghiaccioli alle dita). Oltre a questo semipanico che comunque risolvo pensando che, in estremis, prenderò la macchina, mi viene in mente proprio quest'ultima, che la sera prima ho lasciato parcheggiata in zona lavaggio.
"Che nervi, che nervi!"
Poi, mentre mi spazzolo istericamente i denti, ripenso alla sera prima, quando al pub Juliana, al mio annuncio di volermi svegliare presto l'indomani, mi ha detto di riposare un po' che il mio corpo ha bisogno di dormire.
Ripenso "Ma io l'allarme ieri sera l'ho messo, me lo ricordo benissimo".
Ed il dubbio mi assale.
Guardo l'orologio alla parete, ma mi dice solo che è il 30.11, non mi dice il giorno della settimana.
Salgo di nuovo sul soppalco, mentre comincio a sorridere ed il dubbio si libera sempre più della nebbia che lo avvolge.
Il telefonino mi dice "Su 30.11.2008".
Sì, mi dice "Su". Sunday. Domenica.
Ma vaffanculo.
dai amore, che divertente ! cosi ti sei svegliato bene, abbastanza tranquillo.... per gioccare.
RispondiEliminaksghsòkfghòhoirsegbòsihsoghlknsfglskng
so voce gordinho...
J.