Sveglia alle 7.30 di venerdì, con destinazione Fort William, in Scozia, per i mondiali di DH.
Il problema sono tutta la serie di trasferimenti necessari per giungere alla nostra tappa finale: da casa alla Stazione Centrale all'aeroporto all'altro aeroporto alla fermata del bus alla stazione del bus all'ultima stazione del bus.
Totale in viaggio: circa 12 ore. E meno male che la Scozia è qua in Europa. Fortunatamente il nord della Scozia è verde. Ovunque si guardi, c'è verde. Colline ricoperte di verde e laghi che le riflettono. Tutto stupendo e maestoso.
Venerdì sera riposiamo, anche perché Fort Williams è un paesino praticamente composto da un'unica strada principale costellata di negozi, metà dei quali chiusi. Tappa rapida al Tesco per comprare birra e cider, che consumiamo poi nel B&B.
Sabato ci svegliamo troppo presto - ho dimenticato di spostare l'ora - e facciamo colazione nel patio del nostro B&B: io provo la Scottish Breakfast (Ju quella English) e all'annusare l'haggis fritto, desisto dal consumarlo. Provo invece ad assaggiare un microgrammo di Black Pudding (fatto di sangue) e anche lì lascio stare: forse sperimentare questo tipo di cibo alle 8 di mattina non è proprio l'ideale. Pensandoci bene, comunque, non credo differisca molto dalla mortadella, che dubito contenga carne come la intendiamo normalmente. Ma l'odore di fegato dell'haggis mi ha lasciato perplesso, quindi ho desistito.
Sul bus di nuovo, questa volta per arrivare al World Cup Village, dove ancora c'è pochissima gente e dove gli atleti hanno già cominciato a provare la pista: si gira tra le tende dei team - mica è come negli altri sport, in cui gli atleti sono delle bestie rare che devono distare dal pubblico almeno 1km - e ci si può fermare a far due chiacchiere con i top DH del mondo. Noi non lo facciamo perché io non saprei cosa dire, ma vediamo Gee Atherton, Rennie, Hannah, Hill, alcune delle donne del DH internazionale e pure qualche atleta italiano, che però non conosco e quindi non riconosco se non perché sono sotto i tendoni (o furgone) dei team italiani.
Prendiamo la funivia ed arriviamo in cima: freddo e vento. E pure pioggerella, ogni tanto. Ci facciamo tutto il percorso in discesa, ci fermiamo ogni tanto a far foto e a vedere i riders che provano. Poi arrivano le qualifiche e le gare di 4X, con premiazione.
Nel frattempo la giornata è finita
Torniamo a Fort William per il Party in the Fort - dopo essere passati da McDonald's, più per sfizio che per altro - ma non è niente più che una festa di paese, quindi giriamo i tacchi e dal centro città ci dirigiamo verso il nostro B&B, il tutto in circa 5 minuti a piedi. Comodo è comodo.
Domenica sveglia un po' più tranquilla e colazione pure, evitando la breakfast tradizionale e optando per del cibo più "normale". Puntatina da Tesco per munirci di panini ed acqua e poi via di nuovo verso il World Cup Village. Stavolta c'è già tanta gente: oggi è giorno di gara. Giriamo un po' per gli stand, raccogliamo adesivi, vediamo qualche altro rider e poi andiamo su a piedi, verso metà del percorso, dove c'è un bel ripidone da osservare.
Le donne cominciano la gara: scendono una alla volta, con 3 minuti di distacco tra di loro. Nell'arco della giornata la velocità di discesa aumenta sempre più: prima partono quelli piazzati peggio (si fa per dire, perché la peggiore delle donne scenderà al doppio di come scendo io), poi i migliori, di conseguenza, se i primi rallentavano in certi passaggi, gli ultimi ci volano semplicemente sopra, come se fosse una strada asfaltata.
La gara finisce e Minaar vince, con Hill secondo. Peat, invece, esce di pista davanti agli occhi di Ju, che immortala il momento nel video che infilo qua, alla fine del post - in attesa di montarne uno più completo.
Si torna in città per consumare fish & chips e poi subito in albergo: nonostante non abbiamo fatto discese, stare tutto il giorno in piedi salendo e scendendo per la montagna - e bevendo birra - è abbastanza faticoso. E poi l'indomani..
.. sveglia alle 6, per prendere il bus delle 7: pronti ad altre 12 ore di viaggio, però stavolta, dopo anni, volo senza bere un goccio di alcol. Non mangio niente, perché qualche ora prima, verso le 5 di mattina, ho vomitato metà del fish & chips della sera precedente. Il mio stomaco non deve aver retto a tutte quelle bevute.
Questo fine settimana, però, toccherà a me fare un po' di discesa.
Se vi interessa, ecco le foto dell'evento.
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