venerdì 5 ottobre 2012

Ouch, la morte!

L'ho interrotto, per la prima volta, e ho risposto: "Sì, anch'io aspiro a qualcosa"
"E a cosa aspira? Sentiamo"
Per farlo felice ho risposto:
"Alla morte". Ma ho provato dolore perché quello che dicevo era la verità.

Quello che dice (non so nemmeno il suo nome, dannato Parise!) è anche la mia verità. Non fraintendiamo, non penso alla morte come potrebbe pensarci un aspirante sucida, piuttosto a una forma pigra di eliminare tutte le noie e le fatiche; come la fine di una giornata lavorativa che dura anni e anni; come la visione del letto mentre distrutto e ubriaco dopo una serata a ballare ti stai lavando i denti.

Forse è un pensiero più diffuso di quanto possa immaginarmi. Sinceramente non me ne potrebbe fregare di meno: ho smesso di credermi speciale da troppo tempo.

Ah, credo sia arrivato il momento di aprire un blog anonimo: non scrivo tanto, ma ultimamente preferirei non essere letto da chi mi conosce.

5 commenti:

  1. Io non ti conosco...posso leggerlo lo stesso?

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  2. no va beh il commento di prima nella mia mente contorta voleva essere: io ti conosco ma solo per questo blog quindi posso leggerti lo stesso oppure e' escluso chiunque possa ricondurti a questo blog?

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    1. Se vuoi spiegarmi anche come l'acqua si scaldi fai pure, ma comunque credo d'aver capito cosa intendessi col primo commento ;)

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    2. Antipatico! Sono sotto antibiotico non prenderti gioco di me! E mi raccomando mandami il link via email così resta segreto capito capitan ovvio?! Ah come si scalda l'acqua io non lo so perché apro il rubinetto e la trovo già calda.

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