Dire che è un'infinità di tempo che non scrivo è usare un eufemismo.
Il problema però non è che non stia scrivendo su questo blog, quanto il fatto che non abbia niente da scrivere che possa andare oltre alle 2 righe. Quelle di Facebook, per intenderci.
E mi sono già superato, infatti sento già la noia che mi sta assalendo e il cervello che mi si sta asciugando mentre si svuota rapidamente.
In verità è qualcosa che mi prende a 360: ho aperto un blog di bici, qualche tempo fa, e non scrivo nemmeno più su quello. Su Facebook scrivo due minchiatine super superficiali perché se mi azzardo a scrivere qualcosa di interessante, subito la gente comincia a evitarmi come la peste. No, non sto dicendo che le mie "amicizie" su Facebook siano stupide, ma che il contesto è diverso. I blog li seguono coloro che hanno voglia di leggere, che si soffermano a leggere oltre al fumettino o alla faccina disegnata scema (meme). Non che siano stupidi, certo, ma se si trovano su di uno strumento superficiale, è normale che si comportino superficialmente.
Vai oltre le tre righe? Basta, noia, buuuuuu.. "Cosa ti succede?" o altre domande retoriche poste mentre stanno guardando l'ultima vignettina fumettina dove una malata di Alzheimer dice "Avrò pure l'Alzheimer ma almeno non ho l'Alzheimer".
Questo, però, sono anche io. Anche io ne faccio parto. C'è poco da lamentarsi. Tutto diventa più veloce. E tutti diventiamo più veloci.
E pensare che invece musicalmente se mi dai un brano di 10 minuti - interessante, intendo - sbrodolo come se mi avessero messo una manciata di Citrosodina in bocca tappandomi il naso.
Ci rileggiamo al prossimo post. Chissà quando.
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