L'ho interrotto, per la prima volta, e ho risposto: "Sì, anch'io aspiro a qualcosa"
"E a cosa aspira? Sentiamo"
Per farlo felice ho risposto:
"Alla morte". Ma ho provato dolore perché quello che dicevo era la verità.
Quello che dice (non so nemmeno il suo nome, dannato Parise!) è anche la mia verità. Non fraintendiamo, non penso alla morte come potrebbe pensarci un aspirante sucida, piuttosto a una forma pigra di eliminare tutte le noie e le fatiche; come la fine di una giornata lavorativa che dura anni e anni; come la visione del letto mentre distrutto e ubriaco dopo una serata a ballare ti stai lavando i denti.
Forse è un pensiero più diffuso di quanto possa immaginarmi. Sinceramente non me ne potrebbe fregare di meno: ho smesso di credermi speciale da troppo tempo.
Ah, credo sia arrivato il momento di aprire un blog anonimo: non scrivo tanto, ma ultimamente preferirei non essere letto da chi mi conosce.
Io non ti conosco...posso leggerlo lo stesso?
RispondiEliminaAvevi forse qualche dubbio?
Eliminano va beh il commento di prima nella mia mente contorta voleva essere: io ti conosco ma solo per questo blog quindi posso leggerti lo stesso oppure e' escluso chiunque possa ricondurti a questo blog?
RispondiEliminaSe vuoi spiegarmi anche come l'acqua si scaldi fai pure, ma comunque credo d'aver capito cosa intendessi col primo commento ;)
EliminaAntipatico! Sono sotto antibiotico non prenderti gioco di me! E mi raccomando mandami il link via email così resta segreto capito capitan ovvio?! Ah come si scalda l'acqua io non lo so perché apro il rubinetto e la trovo già calda.
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