mercoledì 24 ottobre 2012

Nuovi trick: no lens


Nella notturna di ieri, sul Puscio (discesa inizialmente super flow, super fun che poi diventa più pietrosa e alla fine ripida, stretta e curvosa.. un super mix meraviglia), ho potuto provare il mio nuovo trick, ovvero il no lens.

Praticamente dopo circa 7 minuti di discesa, ecco che Flip!, la lente a contatto destra esce dall'occhio. Mi fermo, mi tocco la faccia convinto di trovarla attaccata da qualche parte e invece nulla.

Beh, qual è il problema? I seguenti:
- è notte;
- è la prima volta che faccio questo giro;
- sono un cagasotto e ho paura del buio quando sono in casa, figurati in un bosco;
- non ho cuffie con musica a difendermi dagli zombie nel bosco;
- sono col casco da xc che, oltre che dagli zombie, non mi difende dalle belve feroci;
- la discesa diventa gradualmente più tecnica;
- i compagni di giro mi hanno superato tutti e quindi sono rimasto solo soletto.

Ma soprattutto non ci vedo un cazzo da un occhio: per dio, mi mancano 5 diottrie su 10!

Nonostante ciò, riprendo a scendere abbastanza tranquillo, ma piano piano che avanzo e piano piano che la pista diventa più tecnica (pietre, gradinetti, etc) mi rendo conto che con una sola lente non riesco a percepire bene le profondità, gli ostacoli e quant'altro. Praticamente non capisco se quel sasso ha un buco subito dopo e che quindi se ci finisco dentro mi cappotto oppure se posso tranquillamente veleggiarci sopra. Oltretutto è pure buio e gli ostacoli colpiti dalla luce proiettano ombre che mi confondono ulteriormente.

Perciò il ritmo scende, scende, scende finché, in alcuni punti, decido pure di scendere e di spingere a mano.

No, ecco, voi avete idea di cosa voglia dire non avere 5 diottrie? Volete capire come mi sentivo? Ok, avete presente quelle buste di plastica formato A4 coi buchettini, dove si mettono dentro i fogli A4, che poi si mettono dentro i faldoni? No, non quelli trasparenti, quelli che creano un effetto blur. Ecco. Guardateci attraverso con un occhio. Quello è come vedo io quando non uso le lenti.

Comunque l'ho presa con filosofia: in fondo ho conosciuto un percorso nuovo e molto, molto strafichissimo, sul quale vorrei tornare al più presto possibile. Magari con luce ed entrambe le lenti a contatto.

Hydraclear, perché le Acuvue 2 costeranno meno, ma mi si seccano negli occhi (soprattutto dopo essermi state negli occhi per tutta la giornata) e questo è il risultato che ottengo: considerato che sono sempre andato in bici con le lenti a contatto e che quando facevo commuting da 20km non usavo mai occhiali, credo che quello ch'è successo ieri sia un caso un po' particolare.

O no?

Nel dubbio la prossima volta mi porto dietro una lente di ricambio.

lunedì 22 ottobre 2012

Shopping time!

Oggi mi sono comprato le seguenti cosine, perché ogni tanto anche a me piace fare shopping.

Lo so, piango sempre miseria e questo mese la piangerò anche più del solito. Ma alla fine è roba che mi serve. Quindi fanculo.

Casco da xc/all mountain da usare durante le mie notturne. In promozione a €75

Mascherina bianca che sostituirà quella attuale, che sta cadendo letteralmente (letteralmente!) a pezzi. €27 + €13 per le lenti

Maglietta Etnies che spacca. Superpromozione a €17, come lasciarsela sfuggire!


Jeans che spaccano e che comunque mi servono perché ne ho solo due paia, di cui uno che fa cagare. Gigapromozione a €45

giovedì 18 ottobre 2012

Cazzi e mazzi

C'è qualcuno che non si fa esattamente i cazzi propri.

Quel qualcuno evidentemente ha una vita talmente piatta da non sapere come altro riempirla se non facendosi i cazzi altrui. E, distorcendo le cose, andando a raccontare cose in giro alla gente. A caso.

No, ma io dico, ma cosa te ne frega di andare a raccontare a certe persone certe cose?

Ti auguro una lenta ma inesorabile caduta di capelli (sempre che tu ne abbia, altrimenti trasformiamolo in una desquamazione delle mani e dei piedi) e una rapida e gustosa cataratta.

mercoledì 10 ottobre 2012

Permesso, parco e Deadmau5

Dopo la visita del tecnico della caldaia me ne sto seduto in una panchina di un parchetto schifosamente di cemento. Mi spiego.
Siccome in ufficio hanno inventato il badge da qualche mese a questa parte e se tipo io entro alle 9.10 ed esco alle 18 mi fanno prendere un'ora di permesso, allora siccome voglio uscire alle 17.45 (orario minimo d'uscita) e non sarei arrivato prima delle 11.50 (anziché 11.45), ora me ne devo stare al parco ed aspettare le 12.45.. Cioè, non devo obbligatoriamente, ma dato che la compagnia ha dimostrato in tutti i modi possibili e immaginabili che sono solo un numero, preferisco non regalare nulla. Tanto lei non regala nulla a me, no?

Quindi sono al parco. Fa freschino in maglietta a maniche corte, ma sto un po' vivendo, dato che si è sempre chiusi in un ufficio con le luci al neon.

E sto ascoltando l'ultimo di Deadmau5. Che comincia a spaccare.

Però sono sul cellulare e scrivere è troppo sbattimento, quindi mi fermo qua.

Ascoltatelo.

martedì 9 ottobre 2012

Di quattro libri, palestre casalinghe e notturne in sella

Ora non vivo più a Milano, giusto? Sono pendolare e passo un'ora all'andata e un'ora al ritorno sul treno, giusto? Qua di fianco una foto che ho scattato ieri mattina. Giusto per farvi vedere cosa vedo quando mi sveglio. Decisamente qualcosa di diverso da Milano, direi. Ma parlavo di viaggio in treno. Per questo motivo qualche giorno fa ho comprato dei libri. Non mi ricordo l'ultima volta che l'ho fatto prima di qualche giorno fa.

E oggi sono arrivati "Damned" di Chuck Palahniuk e "Getting stoned with savages" di J.Marteen Troost. Qualche giorno dopo qualche giorno fa mi erano arrivati due libri piccolini che ho comprato insieme ai due suddetti per raggiungere l'abnorme cifra di €19,00. Per evitare le spese di spedizione, no?

I due libri piccolini sono.. aspetta che non me li ricordo e vado a leggermeli sul mio Facebook.. ok.. allora, "Racconti di Bosnia" (di un autore serbo) e "Il lato visibile delle cose" (di un autore italiano) per le rispettive cifre di €1,35 e €0,93. Non ho proprio idea di come siano, ma considerato il prezzo al massimo li uso come carta da parati (per una casa delle bambole, viste le dimensioni).

I primi due, quelli che volevo davvero comprare, li ho presi perché Palahniuk mi piace e dopo averlo abbandonato per anni posso riprendere ad acculturarmi sulle pagine dei libri e lo faccio con un autore che già conosco. Anche se "Haunted" (l'ultimo suo libro che ho letto) in verità non m'era piaciuto granché. Il secondo, invece, perché avevo letto "The sex lives of cannibals", che è stato l'unico libro che mi abbia mai fatto ridere emettendo qualche suono (quindi non mi aveva fatto solo sorridere, come invece può capitare spesso). La cosa più particolare è che "The sex lives of cannibals" qualcuno lo stava buttando via e io, intrigato dal titolo e dalla descrizioncina in fondo, me lo sono preso e letto. Sì, effettivamente è tutto rovinato e umidiccio e quant'altro, ma cosa si può pretendere di più da un libro gratuito e perdipiù bello.

In verità, comunque, leggere sul treno si è rivelata cosa più complicata di quanto pensassi: al mattino sono rincoglionito - prima mi svegliavo alle 7.45, prendevo la bici, mi facevo quei 12km a cannella per arrivare in ufficio ma non dovevi concentrarmi su piccole parole scritte su fogli di carta e la sudata mi svegliava dibbrutto; adesso mi sveglio alle 6.25 (sono ancora in fase di sperimentazione ma credo d'aver già trovato l'orario giusto) per salire sul treno delle 7.14 e sono abbastanza zombie da poter leggermi al massimo le stronzate su Facebook o a giocare al giochino di motocross sul cellulare. Poi tipo magari mi sento più tranquillo e comincio a leggere e tutt'intorno a me la gente parla e parlotta e io fatico a concentrarmi, così mi metto in cuffia i Sigur Ròs, riprendo a leggere ma ogni tot minuti la mente vaga da qualche altra parte pensando alla canzone, alla bicicletta o ai pesi. Ah, a proposito, ieri ho ricominciato a farli dopo uno stop di una settimana. Ed ho pure usato la nuova macchina. Una schifezza da €89,00 comprata in offerta da Decathlon. Solo che siccome sono troppo basso dall'alto dei mie 169cm, quando tiro il cavo fino in basso (nella normale posizione per i tricipiti) il peso tocca. Ergo ho messo gli altri pesi in pila e in posizione precarissima tipo che potrei cadere e morire, ho fatto così gli esercizi. Vabbè, ormai l'ho comprata e soprattutto montata, quindi me la tengo così com'è. Qua a destra potete vedere la piccola palestrina casalinga, nonché sala di vestizione ciclistica e pure borghese. Sulla panca, a destra, il mio meraviglioso casco (non quello che userò stasera, però).

Ops, digressione. Dicevo che leggere sul treno è un casino, c'è poco da fare. Per fortuna c'è sempre la bici.

Stasera esco per la mia seconda notturna in solitaria: sarei dovuto andare a fare il giro sui monti con altra gente, ma fanno un giro di circa 3 ore e io invece voglio giusto star fuori un paio d'ore al massimo perché poi, porca d'una merda, domani mi devo di nuovo svegliare alle 6.25 e non posso far troppo tardi, no? Cioè, poi se mi infilo direttamente a letto con l'adrenalina a mille voglio vedere come cazzo riesco ad addormentarmi.

Quindi lucina lucetta, di nuovo sui monti solo come un cane; di nuovo con la musica sparata a mille sotto il casco integrale (stavolta però porto quello più areato) per non sentire suoni spaventevoli; di nuovo pedalando come un dannato in salita perché ho paura del buio e delle bestie. L'altra volta ho incontrato un animale di culo (nel senso che ne ho visto il culo), spero sia così anche stavolta e che non mi appaia qualcosa di strano all'improvviso. O che non mi si pari davanti qualche zombie, che non mi farebbe altrettanto piacere.

Ah già, mi porto dietro anche lo zaino, stavolta, nel caso vedessi di nuovo dei funghi da portarmi a casa.

Sempre che abbia il coraggio di fermarmi e raccoglierli.

lunedì 8 ottobre 2012

Vorrei ma non riesco

Ecco, vorrei fare un blog anonimo, ma è un casino, perché per averlo davvero anonimo devo creare un nuovo profilo Google (se voglio rimanere su blogger e voglio), quindi fare login e poi logout e poi attenzione qua, attenzione là.. Che bordello totale.. Eccheccazzo!

Un po' troppo sbattimento, a dire la verità.. Per ora evito, poi staremo a vedee quali saranno le vere necessità..

venerdì 5 ottobre 2012

Ouch, la morte!

L'ho interrotto, per la prima volta, e ho risposto: "Sì, anch'io aspiro a qualcosa"
"E a cosa aspira? Sentiamo"
Per farlo felice ho risposto:
"Alla morte". Ma ho provato dolore perché quello che dicevo era la verità.

Quello che dice (non so nemmeno il suo nome, dannato Parise!) è anche la mia verità. Non fraintendiamo, non penso alla morte come potrebbe pensarci un aspirante sucida, piuttosto a una forma pigra di eliminare tutte le noie e le fatiche; come la fine di una giornata lavorativa che dura anni e anni; come la visione del letto mentre distrutto e ubriaco dopo una serata a ballare ti stai lavando i denti.

Forse è un pensiero più diffuso di quanto possa immaginarmi. Sinceramente non me ne potrebbe fregare di meno: ho smesso di credermi speciale da troppo tempo.

Ah, credo sia arrivato il momento di aprire un blog anonimo: non scrivo tanto, ma ultimamente preferirei non essere letto da chi mi conosce.

Prima notturna in mtb evah!

Prima notturna evah. E in solitaria, pure.

Sono fiero di me.

Per tutta la strada fino alla salita mi cago addosso: sono senza luci posteriori e le automobili non mi vedono da dietro. La prossima volta mi metterò la lucina rossa dietro, così sono più tranquillo. Decido di non andare sul pistino perché ho avuto enormi difficoltà con la luce, figurati col buio. Magari più avanti, quando avrò preso confidenza alla luce del sole.

Una volta giunto alla salita, faccio partire la musica a palla in cuffia, per non sentire suoni strani prodotti dai boschi. Mi metto pure il casco integrale direttamente in testa, per sentirmi più protetto, per sentirmi più "Ehi, io sono dentro e voi siete fuori, dannate bestie selvatiche!".

E comincio a pedalare. A velocità fotoniche, perché mi sto cagando addosso in modo assurdo. Guardo solo e unicamente dritto davanti a me, per evitare di incrociare qualche sguardo di qualche strana bestia, pronta a sbranarmi.

La salita finisce quasi subito e comincia la parte in discesa, che però ha una pendenza infima e proprio per quello è divertente, anche se non prendo mai troppa velocità. Anche se avessi potuto, comunque, non l'avrei permesso, perché la visione è limitata a qualche metro (è buio pesto: dopotutto sono in montagna).

Sento la nausea da affaticamente e mi rendo conto effettivamente che sto spingendo come un matto a causa della paura del buio. Eppure non mi è successo niente, fino a quel momento. Perciò mi tranquillizzo leggermente (non troppo, perché sono un cagasotto) e rallento il ritmo, addirittura scendendo a spingere nei punti più pesanti (il terreno è scassato e quindi in salita in un paio di punti non riesco ad andare).

Finisco il giro abbastanza rapidamente, perché non ho ricaricato la batteria e quindi non so esattamente quando mi si spegnerà. Ma anche perché per essere la prima volta mi sembra abbastanza: ho meno paura dell'inizio, ma non mi sento comunque a mio agio. Ci vorrà un po' di tempo prima che riesca ad abituarmici.

La prima cosa che ho notato, durante la discesa, è il modo in cui affronto il percorso: sono molto più aggressivo e molto più sicuro nonostante ci veda meno. Questo non significa necessariamente che le velocità siano più elevate, ma probabilmente il fatto di vederci meno gioca a mio favore, perché non il tempo di spaventarmi a ogni pietra o radice che incontro, dato che le vedo solo all'ultimo momento.

La luce funziona a meraviglia, anche se sento la mancanza di una luce aggiuntiva da attaccare al casco. Sarà il mio prossimo acquisto urgente. Dovrò anche trovare un modo per fissarla per bene, dato che quando entri in punti un po' scassati tende a spostarsi finché punta verso il cielo e non serve più a nulla.

E' stato bello, mistico e allo stesso tempo da scagallonamento. Non vedo l'ora di ripeterlo martedì prossimo.