martedì 30 novembre 1999

Sempre io me

Sto diventando seriamente autoreferenziale, ma sistemando un paio di cosine prima di andare a nanna, ho riletto uno dei miei post vecchi a cui sono più affezionato. E mi è piaciuto così tanto, ma così tanto, che ho deciso di ripostarlo per intero, oggi, anziché limitarmi a mettere un link.

Perché è bello. Perché mi emoziona. E perché comunque lo uso per ribadire a quelle persone che lo lessero quando venne pubblicato - le quali dissero che sarebbero andate a visitarlo pure loro - di andarci, nel caso non l'avessero ancora fatto.

Mi manca, fare il fancazzista. Mi manca davvero tantissimo. Mi manca, quando andavo in giro in bici per Milano a fare fotografie, a passare le giornate in modo spensierato.


Visita al Cimitero Monumentale di Milano : domenica 23 Aprile 2006


Sono partito alle 12:30 sulla mia fida bicicletta verde e mi sono incontrato per pranzo con mio padre: siamo andati al ristorante Osaka (non so se avete presente, a Moscova.. fanno un buon ramen con i gyosa sul lato, il tutto a €11,00). Dopo esserci  sfamati, abbiamo fatto un giro giù per Fabio Filzi e poi ci siamo salutati. Avviandomi verso.. uhm.. boh.. da qualche parte (in verità non sapevo esattamente dove mi trovavo) mi sono trovato davanti il Cimitero Monumentale ed ho deciso di visitarlo per la prima volta, ricordandomi di quella sera in cui mi ero fermato di fronte ad esso con amici, chiedendoci cosa rappresentassero quelle sculture all'entrata. Lascio parlare le foto, con qualche piccolo commento per ognuna di esse.

La tomba di Manzoni nel Famedio


Tomba di Manzoni (all'interno del Famedio). Perchè c'è Manzoni? Beh, dovete sapere che questo cimitero è nato innanzitutto dall'esigenza di creare uno spazio igienico-sanitario in cui raccogliere i corpi degli altri cimiteri ormai al termine del loro ciclo di vita, ma si è deciso inoltre di seppellirvi tutte quelle persone che, in un modo o in un altro, hanno contribuito alla storia di questa città e quindi di renderlo un omaggio a queste figure così importanti.

 


Scultura angosciante Scultura angosciante (dettaglio)


Una scultura molto angosciante, che ritrae qualcosa come uno zombie che piange la morte (probabilmente violenta) di un'altro, dalla cui mano destra si potrebbe dedurre un rigor mortis già entrato. Sinceramente le macchie nere e bianche sul viso credo siano dovute a muffa o allo smog, però danno quel tocco di angoscia in più ad una scultura già di per sè molto forte.

 


Un albero in mezzo alla tomba


Questo è un albero cresciuto dentro la tomba di una donna, nella sezione Israeliti (c'è una sezione per i cattolici, una per gli acattolici e una per gli israeliti). Date le sue dimensioni, che dalla foto si possono solo intuire, presumo che la situazione si sia creata da parecchio tempo, senza che nessuno abbia fatto nulla. O forse, per una volta, qualcuno ha deciso di lasciare che la natura avesse il suo corso.
Mi piace pensare che questo albero sia stato messo sul corpo della defunta dalle persone che la amavano e che in qualche modo sia riuscito a svilupparsi usando il suo ospite come nutrimento. Sarebbe una cosa molto carica di emozione. Se così dovesse essere, complimenti a chi ha avuto l'idea. Su di me vorrei che mi metteste addosso il seme dell'albero dei coglioni, che quando lo scuoti viene sempre giù qualcosa.

 


Fila di tombe a mo' di Vietnam


Come quei cimiteri che spesso vediamo nei film di guerra americani, anche qui al Monumentale esistono tre zone, sempre nella sezione Israeliti, in cui sono state raccolte le salme di qualcuno e ricordate con una piccola lapide (alcune delle quali senza i nomi, altre semirotte). In questa sezione ho visto alcune cose che mi hanno lasciato alquanto perplesso, come la foto che segue:

 


Un piccolo giardino sulla tomba


Un rigoglioso giardino che ha conquistato la tomba di qualcuno. Ora, io potrei capire se ciò fosse dovuto alla scelta di lasciare che la vita di altre forme viventi venga alla luce senza ostacoli, ma onestamente, vista che questo genere di cose si è ripetuto solo in questa sezione, sono propenso a credere che tutto sia semplicemente lasciato al caso: se poi arrivano i parenti a reclamare, allora ci si sbatte per rimuovere le piante.

 


Avviso un po' vecchiotto


La foto più interessante di questa sezione, con cui chiudo la parentesi Israeliti, è questa, che ritrae un cartello attaccato ad una cripta. Come potete leggere, credo che la sollecitudine con cui si dovevano rivolgere le persone interessate sia un fattore molto soggettivo.. da quanti anni sarà rimasto appeso, quell'avviso, senza essere letto? In effetti la struttura in sè sta crollando a pezzi. O gli interessanti non si sono rivolti all'ispettorato oppure vi si sono rivolti ma qualcuno si è dimenticato di rimuovere questo cartello. Il che non fa che confermare la mia tesi secondo la quale di questo settore se ne fottono tutti altamente. Contenti loro.

 


L'ossario sotto il Famedio


Questo luogo, in cui non ho incontrato nessuno, mi ha davvero lasciato con la pelle d'oca. Passa al di sotto del Famedio e contiene tanti piccoli ossari che vanno dal 1870 circa al 1890, se non erro. C'era un silenzio surreale e questa luce gialla che creava una sorta di atmosfera antica. E poi il freddo. Ma un freddo.

 


Una poesia commuovente


Un epitaffio (grazie a Tanzen del forum dell'università) che un po' m'ha commosso, soprattutto le ultime cinque righe. Se davvero i defunti fossero tutti come vengono descritti sulla lapidi, mi chiedo davvero se qua al Monumentale non seppelliscano solo gente davvero figa. Mi piace pensarlo. E voglio essere seppellito pure io qua. Da domani scriverò poesie e storie alla Manzoni, ecco.

 


In onore del figlio di Mozart


Trascrivo, che non si capisce molto bene cosa c'è scritto.
"Alla memoria di CARLO MOZART, ultimo figlio del sommo musicista, funzionario del municipio di Milano, Vienna 1759 - Milano 1858. Con lui si estinse la stirpe ma non la gloria imperitura dell'illustre genitore nel centenario della sua morte. L'associazione degli austriaci di Milano. 31 Ottobre 1938".

 


L'anima non riesce ad andarsene


Ora, io capisco che qui sia seppellito un bambino, ma porca miseria questa scultura anzichè darmi il senso di serenità mi mette un'angoscia addosso! Ok, presumo debba rappresentare l'anima dell'infante che lascia la tomba per raggiungere il suo Dio, ma a me invece da' l'impressione di un'anima dannata per l'eternità a rimanere incastrata in un masso, senza potersi muovere. Vabbè, i gusti son gusti.

 


No Campari, no ultima cena


Sarà la cripta dei Campari quelli dell'aperitivo? Penso di si, date le dimensioni della scultura (un piede degli apostoli è grande quanto tutto il mio avambraccio). No Campari, no ultima cena.

 


Levi


Ancora prima che nasca, già esiste una cripta per quando sarà morto (non capite? Beh, andate a visitarvi il sito dei sevocentro per capirne qualcosina di più).

 


Il crematorio voluto da Keller


Il crematorio che ormai credo non sia più funzionante. Si vede solo un binario degli otto presenti (a coppie), che escono da quattro porte. Probabilmente da tali porte uscivano le salme che finivano poi tra le fiamme (notare le parti bruciacchiate). Sopra si vede solo una parte di quella che dovrebbe essere la scritta "Polvere siamo, polvere ritorneremo". Il primo ad essere stato cremato in questo luogo fu Alberto Keller, ricco industriale che investì somme cospicue affinchè questo crematorio venisse costruito (nella cripta di famiglia c'è parte del suo testamento in cui dichiara di volere che il suo corpo venisse cremato proprio qui).

 


La donna che entra


La scultura di una donna che sta per entrare dentro una porta, tenendo tra le braccia un bambino, mentre un altro la osserva seduto. Notare che il bambino in braccio si sta allattando. Mi ha colpito questo gesto di aprire la porta e questo averlo rappresentato in modo così vivido e realistico (non si nota bene, ma la porta è davvero aperta e dietro s'intravede.. il muro). L'unica cosa che mi chiedo è: perchè l'avambraccio è di colore diverso? E perchè sembra fatto di un materiale diverso dal marmo?

 


L'uomo di Hiroshima


Chiudo la mia visita al Monumentale con questa scultura, realizzata dalla persone che soggiorna proprio al di sotto di essa, ossia Roberto Crippa, deceduto, come riporta la tomba, nel "cielo di Bresso" (il suo piccolo aereo cadde nei pressi di tale città, che poi è dietro casa mia). Non sono sicuro che i due elementi facciano entrambi parte della stessa opera. L'omino reca la scritta "L'uomo di Hiroshima" ai suoi piedi e quindi potrei anche vedere una connessione tra le due parti: il muretto potrebbe essere l'esplosione della bomba nucleare, che viene rappresentata da un "gran sole", e l'omino, ovviamente, è l'essere umano che viene devastato e deformato da tale esplosione immane.

Con questo direi che posso dichiarare conclusa questa lunga (in termini di scroll verticale) documentazione relativa ad uno dei posti più suggestivi che mi sia capitato di visitare in questa città che tanto non mi piace.

1 commento:

  1. di certo quando tornerò a milano andrò a vederlo, grazie!
    Anche perché io amo il "mio" cimitero inglese... a roma!
    molto carino il blog, ma le foto sono davvero belle.
    ciao

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