martedì 30 novembre 1999

Piccoli filmmakers

Io avevo circa 12 anni, mio fratello 8.
Facevamo dei cortometraggi con la telecamera che ci aveva regalato nostro padre.

Il primo film fu Ball Man, dove c'era.. un uomo con la testa da pallone. Aveva la testa gialla perché avevamo usato un SuperTele giallo. Non ricordo come si sviluppava, perché ormai non mi è rimasta in mano nemmeno una copia.

Poi arrivò Boglins (i Boglins erano 'sta specie di mostri di gomma in cui infilavi la mano e li muovevi): esploravamo tutti i cliché dei film di orrore, con addirittura una visuale in soggettiva del boglin stesso con versi e rumori fatti a bocca, a la Evil Dead II (La Casa 2).

In seguito, tanti altri film (tra cui spiccava la serie Mafia, un totale di tre cortometraggi girati nell'arco di tre anni), alcuni dei quali addirittura doppiati: ci fu Boglins 2, il nostro remake di "Panico nello stadio", doppiato scandolosamente, un supercorto chiamato "The last day", fino ad arrivare a roba hellzapoppiana, passando per interpretazioni di titoli di film (copiando spudoratamente una rubrica di Radio DJ dell'epoca).

Progredivamo.

All'inizio erano solo riprese. Col passare del tempo cominciammo a metterci anche una colonna sonora (tipicamente Alice Cooper, perché ascoltavo quella roba lì), per arrivare anche ai titoli d'apertura e di coda. Poi entrò a far parte dell'entourage nostro cugino Alex e, nel giro di un paio d'anni, arrivammo addirittura a 5/6 attori, tra cui Jacopo, che, secondo me, era un attore nato. Insomma, una vera troupe cinematografica fatta in casa.

Devo assolutamente trovare il modo di riversarli su cd e poi digitalizzarli, perché mio fratello era un buon attore, io ero un buon regista (come attore, invece, lasciavo un po' a desiderare) e tutto questo ben di dio non può venir perso a causa dell'usura del nastro magnetico.

Altro che YouTube.

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