martedì 30 novembre 1999

Di teatro e vietato ai minori

Ieri sera siamo stati a teatro. Sì, è stato bello, se non fosse per due russi (credo) che si sono piazzati nei due posti di fronte ai nostri - eravamo in un balconcino al secondo piano, a ridosso del palco - e che quindi ci hanno costretti praticamente a stare in piedi per la maggior parte del tempo. Oltre al caldo assurdo, in quel quadratino con tappezzeria di.. seta?

Durante il concerto (la seconda parte è stata Also sprach Zarathustra, che tutti conoscono - io incluso - come l'apertura di "2001 Odissea nello spazio" e che, esclusa la parte iniziale, direi che merita), uno dei trombettisti si addormentava. Sì sì. Ha iniziato col tipico strofinarsi la faccia, i capelli (pochi), stropicciarsi gli occhi, poi ha appoggiato il mento sulla tromba, poi cominciava a dondolare, poi vedevi gli occhi totalmente chiusi, poi a braccia conserte dondolando. Però. Sì, però ogni cazzo di volta in cui doveva suonare, lui era lì, puntuale. Addirittura al termine del concerto è stato applaudito dal direttore d'orchestra (ma poi qual è il suo lavoro, se nessuno, alla fine, se lo caga? Son stato lì ad osservare un po' i musicisti, ma non lo guardavano), che, non so se casualmente o se seguendo un disegno predefinito, indicava qualche musicista e lo faceva alzare per raccogliere gli applausi del pubblico.

TampopoDopo lo spettacolo siamo andati da Autogrill per prenderci una birra ed un bicchiere di vino e, da lontano, in piazza Mercanti, abbiamo intravisto un megaschermo su cui stavamo passando un film giapponese, dal titolo "Tampopo" (sì, con la m, non con la n). Dato che era incentrato sul cibo e sul giappone, un connubio molto, molto interessante, abbiamo deciso di fermarci e ce lo siamo guardati tutto. Era la storia di questa tizia, Tanpopo, che, grazie all'aiuto di un cinque amici, risistema il suo ristorantino di ramen (orribilmente doppiati come "spaghetti") e vende tanto. Contemporaneamente, c'erano queste sottostorielle inserite ogni tanto, quella più assurda, forse, riguardante una vecchietta che si divertiva a tastare i cibi morbidi di nascosto in un negozietto ed il commesso che la seguiva cercando di beccarla. E' stato assurdo vedere costumi giapponesi a cui si è abituati (tagliare il cibo con le forbici; succhiare il ramen e mangiarlo rapidamente e altro che ora non mi viene in mente) generare reazioni di stupore o divertimento nelle persone presenti: insomma, siamo nel 2008, ci sono 16524 documentari sul giappone, 8736 articoli di giornale ed un'autostrada di informazioni come internet, eppure ci sono questi atteggiamenti da paesanotti che arrivano per la prima volta in una città e dicono "Oooooooh, dei carri senza cavalli!"

Vabbè, coincidenza, comunque, dopo il post scritto ieri. E la voglia di andare in giappone, ovviamente, non ha fatto che aumentare. Meno male che si spezza col Brasile, a dicembre, perché mi fa piacere, tornarci.

Tornati a casa, ovviamente, a forza di vedere persone su persone mangiare ramen, ci siamo fatti i nostri ramen "in busta", pronti in tre minuti più il tempo di scaldare l'acqua.

Ma parliamo un attimo di videogiochi: qualche giorno fa mi sono trovato, in via del tutto eccezionale, in un Gamestop (negozio di videogames). Mentre entravo ho incrociato una happyfamily, con due bambini sui 10/12 anni, che uscivano con in mano una copia di GTA, chiaramente per i due minorenni, non per il padre.

Sao PauloOra, mettendo per un attimo da parte che siamo in Italia e che, essendo un paese di merda, gli occhi si chiudono a destra e a manca, dato che il gioco è VM18, chi sta sbagliando? E' ovvio e scontato che la colpa è del genitore, che irresponsabilmente da' in mano ai figli un gioco non adatto alla loro età, ma è anche colpa dei commessi, che lo vendono al padre? O ancora più in alto, colpa dei responsabili di negozio? O addirittura di Gamestop stessa, che probabilmente non mette come regola da non infrangere quella del VM18?

Significa forse che io potrei prendere i miei eventuali figli di 5 anni e, dato che sono accompagnati da me, portarli in un cinema porno? Dopotutto il sesso è qualcosa che praticheranno comunque, mentre la violenza di GTA non necessariamente.
Ci sono sempre due pesi, due misure.

Se poi il divario tra ricchi e poveri sta aumentando, come dicono i giornali (loro le cose le dicono e poi lo tacciono per sempre: oggi c'è la guerra atomica, ma domani già tutto dimenticato) quanto mancherà ai "normali" che si spostano in auto/mezzi pubblici ed i ricchi in elicottero per andare da un lato all'altro di una città? Oops, ma già succede a Sao Paulo. L'ombra di questo mio vecchio post (nel quale vedevo il futuro dell'Italia nel presente del Brasile) si avvicina.

1 commento:

  1. ma è scandaloso che GTA sia vietato ai minori di 18 anni.
    e pure il cinema porno.

    tantopiù che a 12 se alcune cose non fossero state vietate non le avrei fatte..tipo fumare..

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